Sembrava un arrivo disegnato per lui e Philippe Gilbert (BMC Racing Team) non ha fallito: il belga ha vinto al santuario di Monte Berico di Vicenza facendo il vuoto sul muro finale. Per il campione del mondo è il secondo successo al Giro d’Italia dopo la vittoria di Anagni nel 2009.
Seconda piazza per la maglia rosa Alberto Contador (Tinkoff – Saxo) che, oltre all’abbuono, ha guadagnato ulteriori secondo su un opaco Fabio Aru (Astana Pro Team). Terza posizione per Diego Ulissi (Lampre – Merida).
La tappa è stata resa durissima da un’incessante scroscio di pioggia. Stavolta il gruppo non si è fatto anticipare dalla fuga da lontano: Nick Van der Lijke (Team Lotto NL – Jumbo), Kenny Elissonde (FDJ), Patrick Gretsch (AG2R La Mondiale), Davide Appollonio (Androni Giocattoli – Sidermec) e Enrico Barbin (Bardiani – CSF) hanno guadagnato fino a 3 minuti ma non hanno mai impensierito le squadre interessate alla tappa.
Questo quintetto è stato riacciuffato ai -60, quando la pianura lasciava il posto alla salita di Castelnuovo. Qui ha tentato un attacco Louis Vervaeke (Lotto Soudal), che ha condotto la corsa fino ai piedi di Crosara.
Su questo secondo GPM Beñat Intxausti Elorriaga (Movistar Team) ha lanciato il guanto di sfida; Alberto Contador (Tinkoff – Saxo) ha provato un primo sussulto, ma i big si sono ricompattati in un gruppo forte di non più di venti unità. L’ultimo attacco lo ha lanciato Franco Pellizotti (Androni Giocattoli – Sidermec); l’esperto corridore friulano se n’è andato in pianura inseguito da Tanel Kangert (Astana Pro Team).
Stremato dallo sforzo il Delfino di Bibione è stato staccato dall’estone sulle prime rampe della salita finale. Anche il corridore della Astana si è però arreso alla rimonta del gruppo, ed in particolare di un Gilbert irresistibile che ha di fatto vinto per distacco.
Fra gli uomini di classifica ha brillato ancora una volta Alberto Contador che ha sempre tenuto la situazione sotto controllo. Decisamente sotto tono Fabio Aru che ha sofferto ad ogni cambio di ritmo; a preoccupare, più dei 14” persi, è l’evidente calo di condizione palesato dal sardo.
Peccato per Diego Ulissi (Lampre – Merida), che è stato costretto ad un lungo inseguimento per una foratura ai piedi di Castelnuovo; il livornese sembrava avere la gamba per tentare il bis, ma le fatiche della rincorsa si sono fatte sentire negli ultimi 400 metri.
Giornata caratterizzata anche dalle cadute: tante brevi discese hanno fatto più selezione del gruppo soprattutto a causa dell’asfalto viscido. Simon Gerrans (Orica GreenEDGE), Davide Formolo (Team Cannondale – Garmin), Stef Clement (IAM Cycling) e Francesco Gavazzi (Southeast) sono solo alcuni dei corridori finiti a terra.
Matteo Pierucci