Abbiamo raggiunto telefonicamente il commissario tecnico della Nazionale Italiana Daniele Bennati a conclusione della nona tappa del Giro d’Italia 2022, la Isernia-Blockhaus. Con lui abbiamo fatto il punto della situazione dopo le prime nove tappe di questa Corsa Rosa, che è apertissima e senza un grande favorito. Oggi c’è in programma il secondo giorno di riposo che servirà ai corridori per ricaricare le batteria in vista della seconda settimana.
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Daniele, come stai?
“Bene dai grazie, sono al Giro d’Italia”.
Ad oggi che idea ti sei fatto di questa Corsa Rosa?
“Penso che oggi (ieri, ndr) sia stata una bellissima tappa e sapevo che si sarebbe potuta infiammare la corsa. E’ un Giro molto aperto, senza un grande favorito e quindi credo che darà ancora molto spettacolo”.
Dove può arrivare secondo te Pozzovivo in questo Giro?
“A Domenico va fatto un grandissimo applauso. Essere ancora lì in classifica a 40 anni e dopo tutti gli infortuni che ha avuto in carriera bisognerebbe fargli un monumento. E’ sicuramente un esempio per le nuove generazioni, oggi purtroppo i giovani lottano poco e si abbattono facilmente. Domenico è l’esempio del cadere e rialzarsi sempre, quindi del non mollare mai. Al momento è ottavo in classifica generale a 54” dal migliore, direi ottimo”.
E Nibali invece?
“Vincenzo non deve dimostrare niente a nessuno. Ha vinto tutto quello che poteva vincere e anche di più. Gli auguro di divertirsi in questo suo ultimo Giro e sono fiducioso che farà bene in qualche occasione per lasciare, ancora una volta, il segno”.
Fortunato oggi ha risposto bene ed è rientrato nei primi venti della generale per il momento…
“Oggi (ieri, ndr) si è difeso molto bene. Peccato per la tappa dell’Etna dove è rimasto coinvolto in una caduta e quindi ne ha risentito sia fisicamente che psicologicamente. E’ difficile recuperare terreno in classifica ma è anche vero che il Giro è ancora lungo e magari può provare a ripetersi dopo lo scorso anno sullo Zoncolan. Se non dovesse essere quest’anno, speriamo l’anno prossimo”.
Ti saresti aspettato di più da Ciccone?
“Penso che lui stesso si sarebbe aspettato di più, così come la sua squadra ed i suoi tifosi. L’ho sentito molto deluso ed è normale, credo che abbia avuto qualche problema fisico perché 9’26” di ritardo sono tanti per un corridore come lui. Spero e mi auguro che possa voltare pagina e adesso che è fuori classifica magari provare a centrare un successo di tappa. Ha tutte le possibilità per farlo”.
Dove si deciderà la Corsa Rosa?
“Il Giro si può decidere anche in una tappa meno insidiosa dal punto di vista altimetrico. L’ultima settimana poi è la più decisiva e la tappa della Marmolada darà il suo responso, così come la cronometro di Verona che non è da sottovalutare”.
Chi è il favorito?
“Direi più di uno: Jai Hindley, Richard Carapaz, Joao Almeida, Mikel Landa e Romain Bardet. E’ un Giro ancora molto aperto”.
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