Terza tappa del Giro d’Italia e prima occasione per i velocisti nell’ultimo giorno in terra ungherese. Sul traguardo di Balatonfüred è Mark Cavendish ad alzare le braccia al cielo, centrando la 160a vittoria in carriera, la sedicesima al Giro d’Italia.
Numeri pazzeschi per il britannico che torna a vincere alla Corsa Rosa dopo 9 anni. Non cambia nulla in classifica generale.
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Samuele Rivi (EOLO-Kometa), Mattia Bais e Filippo Tagliani (Drone Hopper-Androni Giocattoli) riescono ad andare in fuga sin dal km 0, con il gruppo che lascia subito spazio. I due della Androni si ripropongono quindi all’attacco dopo essere stati in fuga già nella prima tappa.
Dopo aver toccato anche i 6′ di ritardo, il gruppo viene improvvisamente messo in fila da un’accelerata della Alpecin-Fenix che nel giro di una ventina di chilometri, riporta il distacco sotto i 3′. Da quel momento in poi il distacco rimane sempre costante sui 2’30”, mentre i corridori in gruppo vivono una giornata di grande serenità in cui non mancano i siparietti e i momenti scherzosi.
Nella seconda metà della corsa si mettono a tirare anche le altre squadre dei velocisti, a partire dalla Lotto-Soudal di Caleb Ewan e la Groupama-FDJdi Arnaud Demare. Il ricongiungimento arriva a 28 km dal traguardo quando vengono ripresi Bais e Rivi, dando vita al solito braccio di ferro tra i team.
Il semplice GPM di 4a categoria negli ultimi 15 km non cambia le carte in tavola, nonostante il tentativo di allungo di Pascal Eenkhorn della Jumbo-Visma. Gli ultimi 5 km vengono percorse alle usuali velocità folli con tutte le squadre che provano a portare davanti i proprio capitani. Il traguardo di Balatonfüred si trova al termine di un lunghissimo rettilineo su cui la volata viene lanciata da lontanissimo ed al termine di una lotta all’ultima pedalata è il leggendario Mark Cavendish a spuntarla, battendo Demare, Fernando Gaviria, Biniam Girmay e Jakub Mareczko, migliore degli italiani. Anche Simone Consonni (7°) e Alberto Dainese (9°), chiudono in top10.
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