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HUTCHINSON TOUAREG 650×47, PEDALING IN LOVE, OVVERO COME INCONTRARE LA PERFETTA EMPATIA CON IL TERRENO

HUTCHINSON TOUAREG 650×47, PEDALING IN LOVE, OVVERO COME INCONTRARE LA PERFETTA EMPATIA CON IL TERRENO


A cura di Ezio Baggioli

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Il ciclismo e soprattutto nella sua declinazione fuoristrada è uno sport pervaso dalla confidenza con il terreno.

Il tramite tra noi e la cruda terra è il tubo che chiamiamo pneumatico che ci consente di smorzare le vibrazioni, di darci sicurezza in curva e cosa importantissima la scorrevolezza. Tra il biker ed il pneumatico ci deve essere la stessa complicità che si ritrova in un rapporto d’amore: spesso scatta il classico colpo di fulmine una miscela tra chimica e gusto estetico che ci porta fare scelte che nel breve sembrano senza alcun senso logico e nella scelta delle gomme si ripete in modo perversamente ossessivo che si può risolvere in un legame per la vita oppure in una tragedia esistenziale. Il legame che si va ad instaurare deve essere di completa fiducia da parte del biker: se ti vorrà tradire ti avvertirà prima e se non ne comprendi le avvisaglie ti troverai spalmato a terra stupito dal suo comportamento.

Nel caso delle E-Gravel diventa una questione di primaria importanza: il peso superiore del mezzo inficia un uso sereno nel fuoristrada, hai sempre quella simpatica impressione di pedalare sulle uova e così il divertimento diventa un vago ricordo. Quindi avere un pneumatico con tutte le caratteristiche che mi tolga di dosso il fatto di forare a ripetizione e che possa gestire con pressioni adeguate diventa di primaria importanza al di là del fattore estetico che comunque campeggia con la sua intrigante presenza.

La prova l’ho effettuata con l’ausilio di una Cannondale Topstone Neo con cerchi da 27,5 che mi consente di montare pneumatici di sezione generosa fino a 2,10 in pratica 52 mm di larghezza. La scelta è caduta su Touareg 650 x 47  mmm tubeless ready gravel di casa Hutchinson. per onor di conoscenza Hutchinson SA è una società Multinazionale Francese che si occupa di progettare e fabbricare prodotti dalla trasformazione dei polimeri, acciai speciali e materiali innovativi. I principali settori di competenza sono industria automobilistica, aerospaziale, petrolchimica ed energetica. Produce pneumatici soprattutto conto terzi e il settore ciclo l’ha sempre vista in prima linea nell’innovazione. Un fattore che mi ha sempre incuriosito dei suoi prodotti è l’indice di smorzamento, oltre ai canonici requisiti espressi dalle tabelle di presentazione del prodotto.

Non ho perso tempo, ho montato con l’aggiunta di un inserto specifico Gravel prodotto da Vittoria salva cerchio in modalità tubeless: i due pneumatici che appena liberati dalla confezione hanno mostrato la loro spalla degna di Atlante, lui sorreggeva l’intera volta celeste, loro il mio peso e quello della Topstone correlato anche dal set di borse da bikepacking che ho caricato all’inverosimile per dare un ulteriore stress.

La prima impressione è la cura produttiva, la spalla in para con la trama rinforzata da quel tocco glamour che tanto fa nel gravel perfetta con la camicia di flanella a quadretti che non deve mancare a chi gioca con le gravel. il battistrada dal disegno che si sviluppa all’inseguirsi non interrotto di piccoli denti ben orientati in modo direzionale promette grandi prestazioni grazie alla doppia mescola 127 TPI. Ovviamente questo porta ad un peso più elevato, alla prova in bilancia siamo a 595 gr. che su una E-Gravel sono quisquilie visto i pesi in gioco ed all’uso che andrò a farne. La casa madre lo definisce un pneumatico per terreni prettamente asciutti, ma questa prova l’ho effettuata tra piogge autunnali, nevicate anche abbondanti e sentieri ghiacciati con sorprendenti e piacevolissime impressioni.

Come ho già scritto a proposito della Topstone, la considero la Range Rover delle Gravel non solo per il suo iconico verde goodwood ma soprattutto per il suo confort su strada e fuori. quello che mancava eran set di gomme che mi permettessero di far sì che potesse esprimere tutto il suo potenziale e le Touareg lo hanno fatto. Innanzitutto la pressione di esercizio: 1,8 bar all’anteriore e 2,1 al posteriore, Vi possono sembrare poche ma la pressione massima consentita è 3,5 bar per un uso su asfalto. In questo modo ho potuto sfruttare al meglio le caratteristiche intrinseche offerte: il mio test loop è un anello di 85 km con 1800m di dislivello positivo per 2/3 di fuoristrada dove non mancano salite degne di un percorso gara XC e discese che strizzano l’occhio all’enduro ed un terzo dove ho tratti di asfalto su strade di campagna mallorato dall’incuria del tempo e non solo, la mia visione è quella dettata da un utilizzo a 360 gradi quindi i pneumatici devono essere altrettanto in sintonia.

Nonostante l’apparente bassa pressione di utilizzo le Touareg hanno iniziato a scivolare silenziose lungo i tratturi, garantendomi un confort rassicurante che mi ha spinto da aumentare il passo. Abbiamo iniziato a danzare lungo un toboga su terra reso infido dalle piogge della notte e la confidenza che mi ha dato l’anteriore ha dell’immaginabile. Contropendenze, radici nere tirate a specchio dell’umido non mi hanno minimamente scalfito nella guida. La sincerità con la quale la spalla del pneumatico mi ha supportato ha del miracoloso. Il profilo tondo e pacioccone esalta il pacchetto Egravel-biker tanto che diventa la connessione ideale con il terreno. Questo non è più un test si è trasformato in una Milonga dove sembra che si danzi il tango con una simbiosi perfetta fino allo sfinimento.

Non ci sono limiti ormai, questo è vero amore, o se meglio credete purissima complicità. Touareg ti permette di dare sfogo alla tua fantasia nella ricerca delle linee: sulle mulattiere, sui tratti innevati e sul terreno reso pesante dalle piogge e farcito dalle foglie cadute non mi ha mai tradito. Su strada svolge il suo lavoro in modo più che onesto considerati i valori di gonfiaggio: onestamente non credevo potesse essere così polivalente, sono i compari fidati per tutte le condizioni di utilizzo che sia un viaggio o un uscita sbarazzina alla ricerca di nuovi trail. Rer quando le condizioni sono perfette tutto è più semplice. In questo caso  tutt’altro che favorevoli hanno fatto da altare all’espressione di stupore di coloro i quali ho incontrato durante i test mi confermano quanto scritto. “Ho visto fare cose impensabili con una Gravel” questo mi sentenziato un Biker incontrato su uno dei sentieri iconici della mia zona.

Tutto merito delle gomme.” ho risposto ed è la pura e semplice verità. Ho sviluppato una sorta di dipendenza e anche oggi dopo una bella nevicata sono uscito per un giro dal sapore CX che fa tanto Ardenne tutto per dare una degna conclusione a questo test. Certo le condizioni sono state decisamente oltre il limite ma sono salito e sceso ovunque. Non ho percorso nemmeno un metro a piedi, la neve fresca crocchiava sotto le ruote la temperatura decisamente rigida ha fatto del suo meglio. Ma le Touareg anche oggi mi hanno stupito mi invitavano a stare in giro fino a quando mi avrebbero scambiato per una scatola di surgelati appena tolta dal freezer.

Le conclusioni davanti ad una tazza di thè fumante sono le seguenti:

Vi innamorerete di questo pneumatico, pedaling in love in qualsiasi condizione, difficile chiedere di più.

Info: www.hutchinsontires.com

A cura di Ezio Baggioli-Copyright© Inbici Magazine ©Riproduzione Riservata

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