Signori e signore, lo spettacolo è qui. Dall’Abruzzo alle Marche, la Pescara-Jesi era sulla carta una frazione adattissima a colpi di mano di alto livello e così è stato, onorando al meglio ciò che è stato creato anche nel ricordo di Michele Scarponi fino agli epici chilometri finali per arrivare al traguardo.
Training Camp Spagna Costa Blanca
A Febbraio pedala con la tua bici
dove si allenano i campioni del Tour de France, Giro d'Italia e Vuelta Espana
Scopri di più
Partiamo dall’inizio, con la fuga di Lawrence Naesen, Mattia Bais ed Alessandro De Marchi: i tre attaccanti sono rimasti in avanscoperta fino a dopo essere transitati da una gremita Filottrano (il Rosso di Buja sarà l’ultimo ad essere raggiunto) in Rosa, cosparsa di striscioni e foto dell’illustre concittadino, purtroppo prematuramente scomparso dopo il Tour of the Alps 2017. Il pubblico locale e l’atmosfera erano letteralmente da brividi, una emozione che scorreva lungo la pelle davanti alla tv in diretta ed anche nei replay o negli spezzoni ripubblicati via Social. Si, Michele è stato ampiamente omaggiato ed è stato bellissimo.
Poi lo show che parte dalle rampe di Monsano, ultimo GPM di tappa e vicinissimo all’arrivo. Qui la Alpecin-Fenix scatena la bagarre a ritmi forsennati, dove è impossibile sia attaccare e, se fai fatica in salita, stare a ruota dei migliori. Ne fanno le spese praticamente tutti i velocisti e forse qualche candidato alla classifica, sta di fatto che davanti rimangono una trentina di corridori. Non smette di far sognare Domenico Pozzovivo: lo stato di forma dello scalatore lucano è così alto da permettersi di scollinare in testa e di andare poi a lanciare la volata di Biniam Girmay. Ed è storico, perchè l’eritreo è il primo africano vincitore di tappa al Giro, presentandosi nella storia circa due mesi dopo il sorprendente trionfo alla Gand-Wevelgem.
Ad arrendersi è Mathieu Van der Poel, che da campione vero applaude l’avversario rendendosi conto della superiorità allo sprint e lo ha abbracciato una volta sceso di bici dopo l’arrivo. L’olandese ha ancora una volta dimostrato di essere un attaccante nato, forse spendendo troppe energie lanciandosi in discesa, piuttosto che risparmiarle per la volata di Jesi. L’abbraccio è stato poi ripetuto anche dalla Maglia Rosa Juan Pedro Lopez e poi da numerosi altri corridori durante l’intervista ufficiale che ha anticipato la premiazione.
A Jesi, città natale di grandi campioni dello sport, come le fiorettiste Valentina Vezzali (presente alla tappa del Giro-E di oggi), Giovanna Trillini, Elisa Di Francisca ed il C.T. della Nazionale Italiana di Calcio Roberto Mancini, oggi si è scritta una grande pagina sportiva. E cari “Girini”, anche il buon Michele lassù sarà felice di ciò che avete fatto, ringraziandovi tutti.
A cura di Andrea Giorgini Copyright© InBici Magazine ©Riproduzione Riservata