E a decidere la maglia gialla potrebbe essere la quinta tappa: quella incastonata nella leggendaria foresta di Arenberg, dove da sempre si decide la Roubaix
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Mentre il Giro d’Italia riacquista la sua dimensione più umana, partorendo un tracciato “atleticamente sostenibile”, il Tour de France – edizione numero 101 – incastona nel suo percorso una tappa che, nell’immaginario ciclistico, è già un incubo: alla giornata numero cinque, la Grand Boucle affronterà infatti la storica frazione di Arenberg, quella del pavé nella foresta della Renania che – da Va Looy a De Vlaeminck, da Museeuw a Boonen – ha scritto la storia della Parigi Roubaix.
Saranno nove i settori da affrontare per un totale di 15 chilometri e mezzo, concentrati negli ultimi 70 chilometri di corsa. Il primo segmento ad essere affrontato sarà uno di quelli più temuti e spesso decisivi nella Roubaix, il Carrefour de l’Arbre, che comunque sarà più corto rispetto al solito. Ultimo settore quello di Wallers, ad appena sette chilometri dal traguardo.
Ma non è solo il pavè a far tremare i favoriti, ma tutto quello che gli orbita attorno, vale a dire strade strette di campagna tra un settore e l’altro, nelle quali è difficile stare in gruppo o ricevere l’assistenza meccanica in caso di problemi. Il Carrefour, soprattutto, rischia di essere un autentico crocevia del Tour: “Quando i 200 corridori in gara vi arriveranno in blocco – ha detto Francesco Moser, due successi alla Roubaix – potrà davvero succedere di tutto”.
Per il resto l’edizione 101, che molti indicano ideale per la caratteristiche di Vincenzo Nibali, partirà il 5 luglio dalla Gran Bretagna (Leeds, nella regione dello Yorkshire). Di certo, non sarà un giro di Francia disegnato per gli specialisti contro il tempo. Infatti, ci sarà una sola prova a cronometro, 54 chilometri da Bergerac a Perigueux. Niente prologo, niente prova a squadre e la sola cronometro sarà la ventesima tappa, momento in cui i giochi potrebbero essere già ben delineati. Era dal 1934 che il Tour non si presentava con così pochi chilometri a cronometro.
Ben cinque, invece, gli arrivi in salita. Gli indizi, non a caso, portano a pensare che la vittoria finale se la giocheranno i grandi scalatori. Di certo, le premesse ci sono tutte perché sia un Tour spettacolare. I corridori percorreranno il massiccio delle Vosges e attraverseranno le Alpi per poi giungere ai Pirenei con gli arrivi a Bagneres de Luchon, Pla d’Ade e Hautcam, passando per Tourmalet, Peyresourde, Port de Balès e Aspin. La Grande Boucle terminerà il 27 luglio, con l’arrivo sulla celebre avenue degli Champs-Elysées.
Fonte Redazione INBICI