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KTM X-STRADA MASTER, PIÙ CHE UNA GRAVEL UNA ALLROUNDER SPORTIVA


Un test sui generis quello che abbiamo fatto con questa camaleontica Ktm: la X-Strada Master è il modello al vertice dell’omonima piattaforma X-Strada, che il marchio austriaco destina nominalmente al gravel biking, ma che a tutti gli effetti ha potenzialità di utilizzo ancora più ampie.

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Sì, perché con i modelli del segmento X-Strada è possibile interpretare uno spettro quanto mai vasto dell’orizzonte di utilizzo possibile per una bicicletta. Il gravel, appunto, è il fulcro di queste possibilità, ma nulla vieta di avventurarsi con questi modelli sui contesti agonistici del ciclocross oppure su quelli più rilassati del cicloturismo o su quelli più avventurosi dei grandi raid.

Ktm X Strada Master, provata da Maurizio Coccia

La prima opzione è appunto quella più consona al modello che abbiamo provato noi di InBici, questa X-Strada Master che adotta un valido telaio (e forcella) in carbonio monoscocca: diversamente, chi preferisce le andature più rilassate e le distanze più dilatate delle grandi avventure in sella la soluzione migliore è sicuramente quella che garantiscono i tre modelli X-Strada con telaio in alluminio 6061 (e forcella in carbonio), che tra l’altro hanno anche un prezzo al pubblico ancora più appetibile rispetto a quello della soluzione in composito che abbiamo provato noi.

Per capire dove e cosa può una gravel

Dunque, per capire davvero qual è il reale spettro di utilizzo di questa X-Strada Master ci siamo divertiti a configurarla in tre modi diversi, tre modi che hanno letteralmente cambiato il volto alla bicicletta, e che ancora una volta hanno dimostrato quanto versatile, poliedrico – e in fin dei conti pratico – sia partire dalla “base” di una gravel per avere a disposizione una bici capace di fare tutto, o quasi.

Messa alla prova in tre configurazioni diverse

Vi rimandiamo per questo al nostro video per conoscere le nostre impressioni, le sensazioni e le diverse caratteristiche su una bici e un assetto che prima è partito da quello previsto di serie, poi lo abbiamo modificato in senso più fuoristradistico, per poi concludere il test con un assetto al 100 per cento da asfalto. Nei fatti, con la X-Strada Master siamo passati con disinvoltura dai contesti prativi del ciclocross agli sterrati del gravel “classico”, ovvero quello degli stradoni battuti fatti di polvere e brecciate; siamo poi passati ad un fuoristrada che ha sfidato anche passaggi al limite del mountain biking e infine simo approdati a fondi esclusivamente asfaltati, annullando la componente fuoristradistica ma elevando quella delle velocità. Il risultato? Come vedrete nel video è stato sorprendente per poliedricità e versatilità, e tutto questo con una frizzante indole racing e sportiva che è indifferentemente emersa in tutte le situazioni d’uso.

Le specifiche tecniche

La geometria della X-Strada Master è direttamente derivata dal collaudato modello Ktm dedicato al ciclocross, quella Canic apprezzata da numerosi rider di CX di livello nazionale e internazionale. Il telaio, disponibile solo in questa accattivante finitura Lime accoppiata all’arancione della forcella che rimanda al colore storico dalla Casa di Mattinghofen, è in carbonio ad alto modulo ed è disponibile in tre misure, S, M e L.

La geometria è configurata con angoli molto “corsaioli”, ma ovviamente stack e reach sono diversi da quelli di una omologa Ktm da strada da competizione pura: nello specifico troviamo una impostazione che predispone a una posizione di guida comoda e relativamente eretta, e questo è scontato su una bici che versatile lo è di sicuro, ma che di certo non mette l’aerodinamica su asfalto tra le sue priorità.

Il telaio è espressamente dedicato all’utilizzo monocorona, come ci ricorda l’assenza del supporto deragliatore ed ha una tolleranza coperture perfetta per il ciclocross, fino alla 38 millimetri. L’allestimento di serie prevede un reparto trasmissione che è ormai una garanzia di affidabilità sia per il gravel biking sia per il ciclocross, quello Shimano Grx qui proposto nella serie 800, ovvero meccanica a 11 velocità. Versatili e poliedriche sono anche le ruote, delle Mavic All Road S, in pratica l’opzione di primo prezzo della linea di ruote gravel di Mavic, con cerchio in alluminio con tecnologia di fissaggio dei raggi Fore e gola ampia da 22 millimetri di tipo tubeless ready. Il peso dichiarato per la coppia “nuda” è di tutto rispetto: 1.765 grammi.

Le ruote sono gommate di Serie con delle scorrevolissime Continental Terra Speed da 35 mm, tubeless ready anche queste e contraddistinte da una tassellatura fitta e bassa che si adatta a una grande varietà di situazioni, che passano dall’asfalto allo sterrato di tipo leggero (e sicuramente asciutto).

Completa l’allestimento una componentistica di guida e un reggisella Ktm in alluminio, tra cui è degna di nota la curva Road Flare, con porzioni laterali leggermente “aperte” come si addice al gravel biking. Il reggisella da 27.2 mm ha morsetto con offset pari a zero, perfetto soprattutto per l’utilizzo off road (dove è preferibile un assetto più avanzato) e si inserisce nel telaio attraverso un elegante sistema di bloccaggio a scomparsa del fusto reggisella.

Nella taglia S da noi provata la X-Strada Master ha fermato l’ago della bilancia a 8,750 chili (priva di pedali).

Questo da noi provato è il solo allestimento disponibile della bici, in vendita al prezzo indicativo al pubblico più che appetibile di 3.349 euro.

Informazioni: www.ktm-bikes.at

a cura di Maurizio Coccia Riproduzione ©Riservata-Copyright© InBici Magazine 

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