Come riconoscerla, come curarla, quando intervenire con protesi, placche e fissatori
Training Camp Spagna Costa Blanca
dal 15 al 22 Febbraio
Un'esperienza imperdibile per gli appassionati di ciclismo
Scopri di più
La frattura del femore è, purtroppo, un infortunio frequente nel ciclismo a causa del pesante impatto che può verificarsi nelle cadute laterali e non solo.
Sinteticamente classifichiamo le fratture di femore in due categorie, ossia le DIAFISARIE, cioè quelle che interessano la parte centrale dell’osso; e quelle distali EPIFISARIE, che coinvolgono la zona articolare prossimale dell’anca (collo del femore ed acetabolo) oppure la zona articolare distale del ginocchio(condili femorali e piatto tibiale).
Inoltre le fratture possono essere composte, cioè senza perdita di continuità fra i due monconi; oppure scomposte, dove invece i monconi si spostano perdendo di continuità e deformando, più o meno gravemente, la normale morfologia dell’osso. Nel momento in cui uno o più monconi perforano i tessuti fino ad uscire dalla cute si parla di frattura scomposta esposta.
Frattura diafisaria scomposta frattura epifisaria scomposta
COME RICONOSCERE LA FRATTURA DEL FEMORE
Quando il malcapitato cade a terra, non riesce ad alzarsi e a caricare peso sulla gamba. Accusa un forte dolore che solitamente parte dall’inguine verso il ginocchio attraverso la faccia anteriore della coscia. Nella maggior parte dei casi l’arto leso è visibilmente accorciato rispetto a quello sano e girato verso l’esterno, in modo che il piede tende a toccare il terreno con il suo margine esterno.
Se assistete ad un evento del genere, cercate di evitare che il traumatizzato si muova e a maggior ragione che venga mosso; allertate il sistema di soccorso e attendete l’arrivo dell’ambulanza. Purtroppo capita spesso che passanti occasionali si improvvisino esperti soccorritori e compiano gesti dannosi e pericolosi che compromettono ulteriormente la gravità della situazione; i monconi scheggiati e puntiformi, durante un movimento scorretto potrebbero lesionare un vaso sanguigno o un nervo limitrofo creando un gravissimo danno.
Nella seconda parte, che troverete nel numero di marzo, parleremo dei trattamenti specifici delle fratture del femore
A cura di Bruno Filippi Copyright © INBICI MAGAZINE