Le parole di Raffaele Barosi, presidente di Technipes, e dell’Elite Martin Nessler (classe 2000).
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La “prima” stagionale per il Team Technipes #inEmiliaRomagna ottenuta da Martin Nessler al Trofeo Matteotti a Marcialla (Fi), domenica 21 maggio, ha regalato un sorriso a molti romagnoli, in un periodo così difficile a casa degli allagamenti che continuano a colpire il territorio.
Ma non si tratta solo del primo successo stagionale per il Team Technipes #inEmiliaRomagna, presieduto da Gianni Carapia e nato nella categoria U23 nel 2019 da un’idea di Davide Cassani e quest’anno “promosso” a livello Continental.
E’ anche la prima vittoria nel mondo del ciclismo per l’azienda Technipes, che dal 2023 ha scelto di entrare da sponsor in questo sport per sostenere un progetto dedicato ai giovani e al proprio territorio: Technipes è infatti un’eccellenza emiliano-romagnola, di Santarcangelo di Romagna, punto di riferimento internazionale nel settore del confezionamento industriale di prodotti solidi, realizzando macchine ed impianti per la pesatura, l’insacco ed il confezionamento.
Questo primo successo, a tre mesi esatti dall’ingresso ufficiale nel mondo del ciclismo, è un traguardo da festeggiare ma anche una occasione per un primo bilancio di questa nuova avventura che sembra pronta a proseguire in crescita.
Qual è la prima impressione su questa sfida?
“Per l’azienda Technipes questa è la prima esperienza in questo sport – spiega Raffaele Barosi, presidente di Technipes –. Abbiamo sposato da subito questo interessante progetto in Emilia-Romagna, stiamo guardando come si sviluppa il progetto e siamo contenti. Lo siamo sia per come viene portato avanti il progetto, da uno staff serio e competente, fatto di gente onesta, e anche dalla crescita dei ragazzi e dai risultati che stiamo iniziando a vedere“.
Cosa pensate di questo ciclismo?
“Il livello è molto alto, ma i ragazzi si stanno dando da fare e fa piacere seguire sia i nostri giovani Elite, in evidenza nelle gare con i professionisti e ora vincitori, che gli Under 23, due dei quali, Dapporto e Collinelli, già convocati in Nazionale in Francia e in Argentina. E’ un bel progetto, si vede un percorso di crescita che procede con buone prospettive“.
Un bell’avvio, insomma.
“Sì, perché è un progetto che parte dai giovani e dall’Emilia-Romagna. Abbiamo già ricevuto riscontri dalla nostra clientela straniera, che ha espresso il suo gradimento per questa iniziativa. E ci farebbe piacere se questa prima vittoria avesse portato anche solo un sorriso tra gli appassionati che ci seguono in tutta la Romagna, così colpita in queste settimane“.
Al Trofeo Matteotti a Marcialla (Fi) erano in gara 190 corridori di 33 squadre. Giornata caratterizzata da una lunga funga e, all’ultimo strappo, si è presentato un gruppo di una quarantina di corridori.
E’ proprio lì, sul rettilineo finale, che Nessler ha dominato gli avversari, precedendo Francesco Di Felice (Maltinti) e Andre Debiasi (CTF).
Per il giovane trentino, classe 2000, è il primo successo stagionale dopo aver vinto una gara anche nel 2022 con la maglia del Sissio Team.
Martin, com’è andata la gara?
“Sono uno che tiene sempre i piedi per terra ma ieri stavo da dio – ha detto Martin Nessler -. Sapevo di poter fare bene perché ho buona gamba, ero arrivato 5° il giorno prima al GP Lari e questi, quando il rettilineo tira all’insù, sono proprio i miei arrivi. Finalmente è arrivata!“.
Qual era la tattica?
“Molto semplice: i miei compagni dovevano inserirsi nelle fughe, io dovevo giocarmela nel finale. C’era la fuga di 7 corridori, poi verso il 100° km abbiamo iniziato a tirare con Collinelli e Ansaloni, che hanno ridotto molto il ritardo dai fuggitivi. A quel punto Forques, Petrelli e Innocenti hanno provato a sganciarsi in fuga, anche io sono salito a bordo di un attacco di 11 in salita, ma poi il gurppo dei migliori è tornato compatto. Mi sono giocato bene l’ultimo chilometro e ce l’ho fatta“.
Un commento sulla stagione e sui prossimi appuntamenti?
“La stagione è stata dura fino a ora, ma ho partecipato a belle gare, anche con i professionisti, che mi hanno aperto gli occhi su come è il mondo “di là”. Ora ho una bella condizione e spero di poter fare bene magari già al Giro dell’Appennino, il 2 giugno“.
Una dedica?
“Sono tante: a tutto lo staff, ai compagni, all’intera Regione Emilia-Romagna e agli sponsor, ai miei genitori e alla mia ragazza“.
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