Il mondo del ciclismo inizia a pianificare la ripartenza, ma le conseguenze del lockdown continuano a farsi sentire. Come paventato sin dagli inizi dell’emergenza, l’impatto del Coronavirus non è stato solamente sanitario, ma anche economico.
Come tante imprese in tutta Europa, anche le squadre di ciclismo hanno dovuto far fronte a delle difficoltà. In particolare nel circuito WorldTour sono la EF Pro Cycling, la CCC Team, la Astana, la Mitchelton – Scott, la Lotto Soudal e la Bahrain – McLaren ad aver sofferto maggiormente lo stop delle corse. Per loro il futuro è pieno di incognite e, oltre alla riduzione degli stipendi già effettiva, non mancano dubbi sul prosieguo della stagione.
Grido di allarme che non può lasciare indifferenti i vertici del ciclismo internazionale. “Sappiamo che ci sono squadre che hanno molti problemi – ha spiegato il presidente dell’UCI David Lappartient al DeTelegraaf – Speriamo che possano raggiungere la fine della stagione”. L’unione cercherà di alleviare il più possibile il peso economico sulle squadre, ma il budget messo a disposizione dagli sponsor sembra destinato a ridursi. “Stiamo monitorando costantemente la situazione e abbiamo un protocollo per ridurre le spese di trasferta – ha aggiunto al Corriere della Sera – Purtroppo non siamo una banca: in cassa abbiamo poco più di 600mila euro. Lavoriamo duramente sul calendario poiché la disputa delle corse è l’unico modo di dare ossigeno alle squadre”.
Nelle prossime settimane sono attesi sviluppi è l’auspicio è che i team riescano a far fronte alle difficoltà, tutelando ciclisti e tutti i dipendenti.
a cura di Luca Pellegrini per iNBiCi Magazine