La ciclista trentina è stata purtroppo fermata dalla giuria per aver lanciato una borraccia fuori da una zona non autorizzata. Mancavano 25 km all’arrivo: “Mi trovavo nel secondo gruppo inseguitore ed eravamo a tutta. Per la foga e la concentrazione purtroppo non mi ero resa conto che la “Green Zone” era terminata. Poi la giuria è arrivata e mi ha comunicato la squalifica.”
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Questa è una delle nuove regole introdotte dall’UCI e in vigore dall’1 aprile e ha già mietuto le prime vittime: Kyle Murphy, statunitense della Rally Cycling, è stato fermato nel corso del GP Miguel Indurain sabato scorso, ed al Giro delle Fiandre, lo svizzero Michael Schär (AG2R – Citroen) nella gara maschile, quando ha lanciato la sua borraccia verso alcuni tifosi (tra cui anche dei bambini) nei pressi di una rotonda.
Letizia è stata l’unica atleta che ha subito questa penalizzazione alla gara femminile, che oltre alla squalifica, include anche una ammenda di circa 1000 franchi svizzeri e alcuni punti tolti dal ranking UCI. “Sapevamo bene dell’introduzione di queste regole nuove e le abbiamo imparate subito. La direzione della mia squadra (la Aromitalia – Basso Bikes – Vaiano) ha immediatamente fatto ricorso a questa incredibile decisione: per una borraccia è una punizione fin troppo severa”.
Una regola che è diventata subito motivo di dialogo nell’ambiente e sui Social Network: in Italia anche il CT Davide Cassani e il candidato alla Presidenza Nazionale di Federciclismo Silvio Martinello ne hanno voluto discutere sui propri profili. “Quando da ragazzino andavo a vedere le corse” – scrive Davide Cassani su Facebook desideravo tanto recuperare una borraccia. Il tifoso che l’ha ricevuta in regalo da Schär sarà sicuramente contento e quindi credo che la punizione data allo svizzero non sia affatto giusta.”. Fa eco Silvio Martinello: “E’ imbarazzante commentare queste decisioni demenziali, prese da commissioni che includono persone che non sanno nemmeno di che stanno parlando. Le soluzioni vanno prese da chi sa davvero gestire il problema”.
All’indomani del Giro delle Fiandre, l’elvetico Michael Schär ha pubblicato una lunga lettera riflessiva sul suo profilo Instagram: “Fu grazie ad una borraccia in occasione del passaggio del Tour sul Jura nel 1997 che mi appassionai totalmente al ciclismo, il quale è diventato poi il mio lavoro. Nei momenti di calma durante le gare attendo di passare davanti a un gruppo di bambini a cui regalare la borraccia vuota. Ho saputo che una ragazzina a cui ho donato una borraccia due anni fa è rimasta così affezionata da raccontare ancora la scena. Chissà, magari anche lei diventerà una ciclista. Questo è uno dei motivi per cui amo il nostro sport e nessuno potrà mai toglierceli”.
Letizia ora guarda avanti: “Dalla prossima gara, lo Scheldeprijs mercoledì prossimo, starò molto più attenta e dovrò eliminare subito questa abitudine. E’ stata una esperienza che mi ha lasciata amareggiata, avrei potuto finire il Fiandre nelle prime 30 posizioni”. Siamo comunque sicuri che questo argomento sarà motivo di discussione per diverso tempo.
a cura di Andrea Giorgini ©Riproduzione Riservata-Copyright© InBici Magazine