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Lorenzo Fortunato (ITA - Eolo - Kometa Cycling Team) - photo Tommaso Pelagalli/BettiniPhoto©2021

LORENZO FORTUNATO: “AL GIRO D’ITALIA VOGLIO STARE CON I MIGLIORI NELLE TAPPE DI MONTAGNA. SULLO ZONCOLAN HO CAPITO CHE QUESTO È IL MIO MESTIERE”


Nuovo appuntamento di Sport2Day – speciale Ciclismo, il programma a cura di Sport2U, in collaborazione con OA Sport, dedicato al mondo delle due ruote. Ospite della nostra Francesca Cazzaniga, il giovane Lorenzo Fortunato, 25enne di Castel de Britti e portacolori della EOLO-Kometa di Ivan Basso e Alberto Contador.

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Lorenzo si è raccontato ai nostri microfoni parlando di questo suo inizio di stagione, del ritiro in altura a Sierra Nevada in vista del grande appuntamento di stagione: il Giro d’Italia. “Il bilancio è positivo – commenta – ma non come mi aspettavo. Avrei voluto fare una Tirreno migliore, ma non potevo fare di più. Cercherò di migliorare in maggio. Cosa mi aspetto dalla Corsa Rosa? Mi aspetto di essere davanti nelle tappe di montagna, la strada metterà ognuno al proprio posto, ma mi aspetto di andare davanti a lottare con i più forti”.

 

Lorenzo, nel 2021, si è aggiudicato una delle tappe più dure del Giro, con arrivo sullo Zoncolan, ecco cosa si porta dietro di quel giorno:Tanta felicità ed emozione. Oltre quel giorno lì mi porto dentro tutto il Giro. Oggi arrivo con più esperienza, so quello che mi aspetta. Il nome Zoncolan evoca la salita più bella per me, che mi ha reso corridore, ho capito che il ciclismo poteva essere il mio mestiere. La sera, in hotel, erano tutti più felici di me perchè dovevo ancora realizzare. Vederli entusiasti è stato bellissimo. Io ho realizzato tutto alla fine del Giro, ho capito di aver compiuto un’impresa. Lo scorso Giro d’Italia mi ha reso competitivo nelle salite, sono leggero… ora spero di ottenere risultati.

Lorenzo Fortunato vince sul Monte Zoncolan (c) Bettini Photo

Lo scorso anno mi ero presentato come ‘nessuno’. Quest’anno ci arrivo con un’altra consapevolezza e un altro nome. Per far grandi risultati devo migliorare in tutto, a correre in primis, non sono abituato a fare arrivi e devo capire certi meccanismi e migliorare la condotta di gara generale. L’anno scorso non avevo obiettivi, oggi sì. I campioni che ho in squadra, Ivan e Alberto, mi hanno insegnato tantissimo. Se ho vinto sullo Zoncolan è soprattutto grazie a loro. Ascolto alla lettera i loro consigli, per imparare. Sicuramente riconfermarsi dopo la vittoria dello scorso anno sullo Zoncolan e fare qualcosa in più. Quest’anno ho più pressione, ma è quella che mi stimola per andare più forte”.

A cura della redazione di Inbici Magazine e OA Sport partner– Copyright© InBici Magazine ©Riproduzione riservata

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