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LUIGI FERRITTO, IL MEDICO CHE VOLA
LUIGI FERRITTO IL MEDICO CHE VOLA

LUIGI FERRITTO, IL MEDICO CHE VOLA



E’ l’ Ironman laureato dello sport casertano, ormai, Luigi Ferritto, il biker di Piedimonte Matese, che associa da oltre dieci anni, senza tema di cedimento alcuno, la pratica della Mtb agonistica all’attività medica quotidiana.

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Ed oggi, a 34 anni compiuti a maggio, Ferritto si concede un ulteriore exploit tecnico, che ha davvero dell’ eccezionale, con una ‘triplete’, una sequenza di successi, fatta della classifica generale di due circuiti a tappe e di una sorta di finale Mondiale in prova unica vinti, per cui lo stesso Mourinho proverebbe invidia. O almeno ammirazione sincera.

Aveva cominciato il 7 settembre, aggiudicandosi a Battipaglia, il Giro della Campania off-road, superando nell’ ultima gara il leader della classifica Pasquale Sirica. ‘Ed era il quinto Giro che conquistavo, il terzo consecutivo, fra l’ altro, dopo l’ esordo del 2003 e quello del 2008′, ricordava Ferritto, con il giusto onore alla statistica.

E successivamente, domenica 12 ottobre, nell’ epilogo di Fondi, faceva suo il XIITrofeo dei Parchi Naturali, una challenge articolata in dieci tappe, da marzo ad ottobre, distribuite per tutte le regioni centro-meridionali, con una puntata anche in Sicilia. Ma l’ ultimo successo, il più ambito, quello a sancire una tripla corona davvero regale, sarebbe arrivato domenica scorsa, a Collarmele (Aq), con il trionfo – ‘ed è il terzo di fila, dopo  quello di Montalcino, emozionante, lo scenario del Chianti, e di Sangemini, l’ anno scorso’, precisa Ferritto – nell’ ‘All Star d’ Italia’, la kermesse che mette a confronto in una prova unica, chiamiamola ‘classicissima’ ormai, i bikers italiani più competitivi.
Campione da corse a tappe, dunque, e di corse in linea pure, nel mondo nature della mountain-bike e degli sterrati, tra il verde cangiante dei boschi e la suggestione rapinosa dei tratturi, Ferritto resta, con la sua prima tripletta da recordman, un atleta laborioso dalla encomiabile semplicità e dalla ammirevole longevità atletica. Da raccomandare e portare ad esempio.

‘Ringrazio Claudio Brusi, il mio patron romagnolo della Oronero FRW, che è innamorato cotto del Matese, ricorda di scriverlo, e devo tantissimo 
a mia moglie Alba e le mie figlie Mariateresa ed Amelia, che mi seguono dovunque vada, e senza le quali non sarei quello che sono’, aggiunge Ferritto. Modestamente orgoglioso di un curriculum di 97 vittorie in una attività iniziata nel 2003:’a pensarci, sai che il Giro della Campania off-road nacque proprio con me ?. Ma per pensarci ancora meglio, e più profondamente, in un’ epoca di troppo effimeri valori, c’è da riflettere bene sul fatto che Ferritto si allena ancora ogni giorno dalle 5 di mattina. Per tre ore. Uscendo anche con il freddo e l’ inverno, come i ciclisti di altre più spartane stagioni. Così presto, un campione dell’ aurora, perchè più tardi deve correre al lavoro di Ospedale. C’è un camice bianco da pneumologo, e non è blasfemo, dismessa la tenuta di Gore/tex dell’ atleta vincente, da onorare come fosse il pio traguardo quotidiano. 

 

Gian Paolo Porreca


da ‘Il Mattino’, ed. Caserta, 22 ottobre 2014 

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