L’attesa sta finalmente per terminare, domani 19 marzo andrà in scena l’edizione 113 della Milano-Sanremo.
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La posizione nel calendario, che la vede ogni anno come primo dei cinque appuntamenti con le cosiddette Classiche Monumento, fa di questa corsa sempre una delle più attese della stagione, con più fermento nelle settimane di avvicinamento.
Quest’anno non è stato diverso, sono ormai giorni e giorni che si specula su chi possa essere il nuovo vincitore della Classicissima di Primavera, se anche quest’anno qualcuno riuscirà a portare l’attacco decisivo sul Poggio o se si tornerà ad uno sprint di gruppo come non se ne vedono da oltre un lustro. Quello su cui tutti sono d’accordo è che non mancherà lo spettacolo sulle strade di Lombardia, Piemonte e Liguria.
La grande novità del percorso di quest’anno sarà la partenza dal Velodromo Vigorelli, luogo che ha fatto la storia delle due ruote. La sede delle Sei Giorni di Milano, storico evento su pista fino agli anni ’80, nonché luogo di arrivo di alcune edizioni del Giro di Lombardia e di tappe del Giro d’Italia, ospiterà per la prima volta la partenza della Milano-Sanremo.
Dopo due anni di assenza torna il Passo del Turchino, posto a metà dei 293 km previsti. Il finale, come sempre, ospiterà le storiche salite di Capo Mele, Capo Cervo, Capo Berta, fino ad arrivare alla Cipressa e poi al Poggio, dopo il quale mancheranno solo 6 km per l’arrivo in Via Roma.
Come sempre disegno e lunghezza del tracciato aprono il finale a diverse interpretazioni, rendendo il pronostico apertissimo. Nonostante qualche forfait dell’ultimo momento, tra cui anche quelli di corridori importanti come Julian Alaphilippe, Sonny Colbrelli ed il vincitore dello scorso anno Jasper Stuyven, la startlist rimane quelle delle grandissime occasioni.
Addetti ai lavori e bookmakers individuano in particolare due nomi su cui poter puntare: Tadej Pogacar e Wout Van Aert. Lo sloveno sembra non avere limiti, in questo inizio di stagione è stato letteralmente imprendibile, sarà interessante vedere se e dove avrà intenzione di attaccare, e se il suo allungo dovesse arrivare sul Poggio, chi potrà essere in grado di tenere le sue ruote.
Una delle poche possibili risposte a questo quesito è proprio Van Aert. Il belga ha mostrato una condizione stratosferica alla Parigi-Nizza, archiviata con sei podi ed una vittoria in otto tappe, a prescindere da disegno ed altimetria del percorso, in un arrivo a ranghi ridotti, l’alfiere della Jumbo-Visma è il favorito per bissare il successo del 2020.
L’elenco dei possibili candidati alla vittoria non termina certo qui. Non possiamo certamente dare per scontato che qualcuno riuscirà ad anticipare il gruppo, impedendo una volata, e allora attenzione alle tante ruote veloci che popolano la startlist della Classicissima, a partire da Caleb Ewan. L’australiano è andato vicinissimo in due occasioni, nel 2018 e nel 2021, quando è stato battuto solo dagli attacchi folli ma vincenti di Vincenzo Nibali prima e di Stuyven poi, vincendo la volata per il secondo posto.
L’inizio di stagione è stato positivo per lui, tre vittorie nelle tre corse a tappe a cui ha partecipato, lasciando un’impressione positiva sugli strappi pedalabili, chissà che non possa essere arrivato il suo momento. La lista degli sprinter comprende anche il dominatore delle volate di questo inizio stagione, Fabio Jakobsen, così come Jasper Philipsen e due ex vincitori come Arnaud Demare ed Alexander Kristoff.
Si potrebbe continuare all’infinito, passando per velocisti in grado di tenere sugli strappi come Mads Pedersen o Peter Sagan (sempre piazzato ma mai vincente in questa corsa) o talenti da finisseur come Matej Mohoric, Soren Kragh Andersen o Alex Aranburu, ma i nomi sarebbero davvero tantissimi. Nelle ultime ore si è parlato anche di un possibile rientro a sorpresa di Mathieu Van der Poel. Il neerlandese non sarebbe di certo al meglio della condizione, ma è impossibile da tenere fuori da questa lista.
Passiamo quindi alle possibili carte da giocare per i colori azzurri: i velocisti non mancano, a partire da Elia Viviani, Giacomo Nizzolo e Davide Cimolai, ma sembrano avere qualcosa in meno rispetto ad altri corridori. Lo stesso vale anche per specialisti delle classiche come Alberto Bettiol e Gianni Moscon, o per la grande novità Alessandro Covi, ed allora il nome da seguire potrebbe essere un altro, quello di Filippo Ganna.
Lui stesso ha ammesso di volerci provare e di certo nessuno sarebbe più adatto di lui a mantenere sull’Aurelia un eventuale vantaggio preso sul Poggio o in discesa. Potrebbe rimanere solo una suggestione, ma sognare non costa nulla.
A cura della redazione di Inbici Magazine e OA Sport partner– Copyright© InBici Magazine ©Riproduzione Riservata