Edizione numero 102 ricca di fenomeni per la Milano-Torino. Si è tornati al percorso classico, con l’arrivo in cima a Superga, e lo spettacolo non è mancato: a vincere, bissando il trionfo del Giro dell’Emilia, è stato un eccezionale Primoz Roglic, alla tredicesima vittoria in una stagione mostruosa per lui.Fuga di sei uomini che è andata a formarsi nella prima fase di gara. All’attacco Oier Lazkano (Caja Rural), Kevin Vermaerke (DSM), Mattia Frapporti (Eolo Kometa), Joan Bou (Euskaltel), Juri Zanotti (Bardiani Csf Faizanè) e Davide Orrico (Vini Zabù). Il gruppo ha gestito al meglio la situazione, limitando il ritardo a circa 3′.
La situazione è cambiata totalmente poco prima dell’approccio della prima ascesa verso Superga: sfruttando il vento laterale la Deceuninck Quick-Step ha distrutto il plotone, creando dei ventagli in testa e trascinando avanti un drappello di una trentina di uomini (davanti tra i big Alaphilippe, Roglic e Pogacar). L’andatura sull’ascesa non è stata altissima ed alcuni uomini sono rientrati dal gruppo principale, mentre si è avvantaggiato in solitaria Mauri Vansevenant (Deceunick Quick-Step).
Il belga è stato raggiunto all’approccio della salita finale grazie alle accelerazioni della UAE Emirates. Il primo a dettare un ritmo eccezionale è stato Adam Yates: il britannico della Ineos Grenadiers a mano a mano ha staccato tutti i rivali, con l’unico che ha resistito che è stato un mostruoso Primoz Roglic (Jumbo-Visma). Yates ha provato a 500 metri dal traguardo ad anticipare la volata, ma con un Roglic così c’era ben poco da fare: strepitoso allungo a staccare il rivale, giunto secondo a . Terzo nello sprint dei battuti Joao Almeida davanti a Pogacar, poi nella top-10 anche Diego Ulissi e Fausto Masnada, settimo ed ottavo.
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