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MTB. KERSCHBAUMER DOMINA A LA THUILE E VINCE GLI INTERNAZIONALI D’ITALIA
Foto pagina facebook Kerschbaumer

MTB. KERSCHBAUMER DOMINA A LA THUILE E VINCE GLI INTERNAZIONALI D’ITALIA


I Campioni d’Italia ribaltano i verdetti in Valle d’Aosta e conquistano la classifica generale. Kerschbaumer domina a La Thuile su Sarrou e Bertolini, a Lechner basta un terzo posto dietro a Richards e Ferrand-Prevot

 

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Quella 2019 è stata un’edizione di Internazionali d’Italia Series fra le più belle e combattute degli ultimi anni. Lo dimostra la qualità degli atleti al via, ma anche l’intensità dei duelli a cui si è assistito nel corso di tre mesi di competizioni. Tutto si è deciso Sabato 22 Giugno nell’ultima prova, La Thuile MTB, disputata in una giornata serena dopo la pioggia della notte precedente: un evento al suo esordio internazionale nel mondo del cross country, ma che già viene indicato come candidato per una Coppa del Mondo nel prossimo futuro: merito di un percorso bello, impegnativo e tecnico, disegnato con maestria da Enrico Martello, ma anche dell’accoglienza del centro valdostano, abituato all’atmosfera dei grandi eventi. All’atto conclusivo si è giunti con esiti ancora apertissimi in almeno tre categorie: se, infatti, il padrone di casa Andreas Emanuele Vittone (V.C. Monte Tamaro) era il grande favorito fra gli Junior Uomini, la sfida sul filo dei punti fra Stephane Tempier (Bianchi Countervail) e Gerhard Kerschbaumer (Torpado-Ursus), fra Martina Berta (Torpado-Ursus) ed Eva Lechner (Torpado-Südtirol) fra le Donne Open e fra Letizia Motalli (KTM-Protek-Dama) e Letizia Marzani (Merida Italia Team) nella categoria Donne Junior è stata il leit motiv delle cinque tappe, e solo lo spettacolare epilogo di La Thuile MTB ha potuto decretare i nuovi re di Internazionali d’Italia. E non sono mancati i colpi di scena.

 

La Thuile è l’apoteosi di Kerschbaumer: il numero 1 si prende tutto

È dall’edizione 2018 di Internazionali d’Italia Series che in Gerhard Kerschbaumer (Torpado-Ursus) è cambiato qualcosa. I successi di Pineto e Chies d’Alpago lo consegnarono ad una dimensione e ad una consapevolezza diversa, quella che lo portò a conquistare a vincere in Coppa del Mondo ad Andorra e fino alla medaglia d’argento mondiale dopo il testa a testa con Schurter. Oggi a La Thuile MTB il numero 1 del ranking mondiale ha offerto una prestazione da vero numero 1, imponendosi di forza in una gara spettacolare e di livello altissimo, in cui la grande qualità tecnica del tracciato ha incontrato il desiderio degli atleti di fornire una prestazione di assoluto spessore, e tornando in vetta ad Internazionali d’Italia Series sette anni dopo. Partito da secondo in classifica generale, Kerschbaumer sapeva di dover attaccare per recuperare su Stephane Tempier (Bianchi-Countervail), e non si è fatto pregare quando Gioele Bertolini (Santa Cruz-FSA) ha accelerato nelle primissime battute, seguito oltre che dall’altoatesino anche da Jordan Sarrou (Absolut Absalon) e Maxime Marotte (Cannondale). A partire dal primo giro, Kerschbaumer ha assunto l’iniziativa imponendo un ritmo forsennato: a cedere è stato prima Marotte, poi due giri più tardi Bertolini, e infine alla penultima tornata anche Sarrou. Nel frattempo, già nel terzo giro Tempier era costretto ad alzare bandiera bianca, frenato da un guasto alla catena. Per il francese rimane il secondo posto in classifica generale, seguito dal compagno di squadra Nadir Colledani, oggi nono. “È stata una gara bella e veramente dura, di livello altissimo – racconta Kerschbaumer, – già ieri avevo visionato il circuito e mi era piaciuto moltissimo, ma onestamente non mi aspettavo che Sarrou e soprattutto Bertolini fossero così forti oggi. Torno sul trono di Internazionali d’Italia Series, ma oggi rispetto al 2012 siamo su un pianeta diverso: sono stati tre mesi di gare ad alto livello, chiusi da questa La Thuile MTB degna di una Coppa del Mondo.” “Cosa è cambiato dall’anno scorso? Sono più sereno, più convinto. So di poter andare forte, di fare la differenza in salita. I risultati sono solo la conseguenza.” In casa Torpado-Ursus la festa è doppia, grazie al successo fra gli Under 23 di Juri Zanotti.

Ribaltone fra le donne: successo finale a Lechner e Marzani

Come fra gli uomini Open, anche in campo femminile le leader del circuito non sono riuscite a difendere le maglie dall’ultimo assalto delle loro rivali. La gara Donne Open ha assistito allo splendido assolo di Evie Richards (Nazionale Britannica), che ha lasciato sfogare nelle prime battute prima Chiara Teocchi (Bianchi Countervail) e poi Pauline Ferrand-Prevot (Canyon-SRAM) – al comando fino a metà gara – per prendere la testa della corsa nella terza tornata ed imporsi con autorità nella prima edizione dell’evento valdostano. “In avvio continuavo a perdere posizioni, mi sono fatta un po’ prendere dal panico. Di solito tendo a partire forte, stavolta invece ho dovuto ritrovare la calma e risalire da dietro, e forse è stata questa la chiave del successo. Sono veramente contenta, è un piacere aver scritto il mio nome sulla prima edizione di questa splendida gara.” Dietro alla britannica ha concluso la campionessa francese (a 1.16), in chiara crescita di condizione: “Oggi sono andata al comando un po’ troppo presto, e sono arrivata con poco gas nel finale. Ma il percorso è quello giusto.” Al terzo posto a 1.57 Eva Lechner, che supera così Martina Berta (oggi settima) e conquista la classifica di Internazionali d’Italia Series per la prima volta in carriera. “Dopo tanti anni, ho avuto modo di tornare a gareggiare in Italia con regolarità, e di poter puntare a questo titolo importante. È stata una battaglia lunga e serrata, ma sono davvero soddisfatta.” Per la valdostana Berta rimane la soddisfazione per il successo nella categoria Donne Under 23. Fra le Donne Junior, nella prova valida per le UCI Junior Series, è stata gara nella gara: l’austriaca Mona Mitterwallner (Austria) non ha lasciato scampo alle avversarie, imponendosi con grande vantaggio, ma alle sue spalle Letizia Marzani è riuscita in una grande rimonta fino al secondo posto davanti a Cornelia Holland (Austria), strappando i punti necessari per sfilare la maglia a Letizia Motalli (ottava) di una sola lunghezza.

 

fonte solobike.it

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