Davide Cassani guarda con grandi attese e rinnovate speranze alla prossima stagione.
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Il ct azzurro, intervistato da La Gazzetta dello Sport, analizza lo stato del movimento italiano e snocciola quelli che saranno i primi passi della sua nazionale, con l’obiettivo di dare nel 2015 ancora maggior rilevanza agli stage e alla coesione tra il gruppo dei dilettanti e quello dei professionisti: “Con gli altri tecnici De Candido, Amadori e Villa abbiamo identificato due gruppi da 30 corridori juniores e altrettanti Under 23. Vogliamo fare il salto di qualità, la Nazionale deve vivere tutto l’anno, per far fare esperienza ai giovani. Correremo tutte le gare dei professionisti in Italia a cui possiamo partecipare, come Laigueglia e Coppi& Bartali.
Under 23 e pro’ insieme, perché dobbiamo far salire il livello del dilettantismo e far crescere questi ragazzi – afferma l’ex commentatore televisivo – A gennaio il Tour de San Luis in Argentina. Saremo in sei: Battaglin, Ballerini, Consonni, forse Viviani e un altro pistard. Volevo Nibali, a lui piaceva l’idea, ma la squadra mi ha già detto di no”.
Per Cassani il movimento italiano è in salute, come dimostrano i risultati nei Grandi Giri di Vincenzo Nibali, “un’eccellenza” e di Fabio Aru, la “giovane realtà” pronta a sbocciare. Inoltre, tanti altri talenti spingono per recitare un ruolo da protagonisti, a cominciare da “Formolo, Battaglin, Conti, Villella, Bonifazio, e poi Colbrelli, Moser”. Tra gli aspetti da migliorare, quello legato al mondo del dilettantismo, atteso da un salto di qualità, perché il CT vuole “che i dilettanti facciano esperienza con i professionisti”, e la stessa mentalità dei tecnici deve cambiare: la necessità è quella di correre meno su strada, per aprirsi a “pista, mountain bike e bmx”.
In conclusione, Cassani cerca di pungolare alcuni dei più importanti corridori del nostro movimento, a cominciare da Filippo Pozzato, recentemente incontrato, al quale ha “stuzzicato l’orgoglio”, a Enrico Battaglin, che “può fare molto di più”, passando per Aru, cui ritiene “farà bene un altro anno sotto l’ala” in Astana, agli ordini di Nibali.
Fonte m.spaziociclismo.it