Domenica 11 aprile 2021 sarebbe stata una giornata storica per il ciclismo femminile, che per la prima volta avrebbe corso la Classica delle Classiche, per tutti “L’Inferno del Nord”. Ma causa pandemia, il grande giorno è stato rinviato a sabato 2 ottobre, esattamente una settimana dopo la gara in linea dei Campionati del Mondo, in programma il 25 settembre nelle Fiandre.
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Una prima volta stregata visto anche l’annullamento dello scorso anno, quando era già previsto il debutto assoluto, rinviato poi a questa primavera, ed infine al prossimo autunno. Il dispiacere è stato tanto per i tifosi, le squadre e le protagoniste di questo storico evento sportivo, ed abbiamo interpellato alcune di esse, italiane e straniere, su quale è la loro opinione personale su questa decisione.
La vincitrice del Trofeo Alfredo Binda 2021 Elisa Longo Borghini (Trek-Segafredo Women) afferma: “Mi farò trovare pronta ed avere in programma la nostra gara il giorno prima di quella maschile sarà uno spettacolo doppio”. Marta Bastianelli, Campionessa del Mondo nel 2007 a Stoccarda, Europea a Glasgow 2018 e Italiana a Castelnuovo Vomano nel 2019 guarda al calendario: “Dovremo valutare con molta attenzione perchè ad ottobre ci sono molte gare e sarà complicato riuscire a gestirle tutte”.
Soraya Paladin (Liv Cycling) fa una analisi dettagliata e lancia un messaggio: “Si deve vedere la medaglia da entrambe le facce. Da una parte ci dispiace non poter correre, il programma cambia e noi donne non possiamo disputare la Parigi – Roubaix, però la salute ha la precedenza. Ogni Governo prende le sue decisioni e se quello francese ha scelto di fare così non si fa altro che rispettare quanto deciso. Speriamo che questo porti ad un riscontro positivo per uscire da questo grave problema che dura ormai da oltre un anno. Noi come ciclisti possiamo ritenerci fortunati, ma tutti quanti dobbiamo rispettare le poche regole e restrizioni che abbiamo per il bene di noi stessi e di chi ci circonda. Abbiamo pazienza e ne usciremo fuori presto”.
Abbiamo interpellato anche alcune atlete straniere e non poteva mancare quello di Marianne Vos, la n.1 di sempre del ciclismo femminile. La olandese della Jumbo – Visma è reduce dalla vittoria alla Gand – Wevelgem (per la prima volta in carriera) e sul rinvio della Roubaix la pensa così: “Se i Governi prendono una decisione a riguardo, accettiamo quello che dicono. Speriamo che la Roubaix di questo autunno sia uno spettacolo meraviglioso.”
La connazionale Floortje Mackaij, portacolori del Team DSM confessa: “Mi dispiace non poterla correre tra una settimana, personalmente sarebbe stato un grande obiettivo ed una giornata storica per il ciclismo femminile perché l’avremmo affrontata per la prima volta. Però si deve accettare la decisione e la capisco. Non vedo l’ora che arrivi ottobre per poterci finalmente partecipare”.
La 1° Parigi-Roubaix Donne Elite era e resta un primario obiettivo anche per la statunitense Alexis Ryan, reduce dal terzo posto alla Dwars Door Vlaanderen mercoledì scorso. L’atleta della Canyon-SRAM ha commentato: “Di certo dispiace non poter competere a una corsa che attendi da molto tempo e per cui hai svolto una importantissima preparazione. Ma la gara non è stata cancellata, bensì solo rimandata! Questo fa aumentare l’attesa e l’emozione per la prima Parigi – Roubaix femminile e darà più tempo alle squadre per prepararla e dare riconoscenza agli organizzatori. Il livello di forma del gruppo sarà al massimo essendo subito dopo i Mondiali e la nuova posizione in calendario la renderà come una delle più emozionanti corse della stagione”.
In rappresentanza delle atlete, è intervenuta ai nostri microfoni anche Alessandra Cappellotto, prima ciclista italiana a vincere il Campionato del Mondo su strada: “Prima della decisione ufficiale si è svolta una riunione a cui hanno partecipato i vertici UCI, gli organizzatori, i rappresentanti dei Direttori Sportivi e degli atleti. Non è stato facile trovare la nuova data per disputare la Parigi-Roubaix ma è stato un dovere perchè rinviarla per l’ennesima volta significherebbe come un fallimento. E’ stato scelto di disputare la corsa femminile al sabato per dare tutta la visibilità disponibile alle ragazze, che vivranno una giornata storica per il movimento.”
a cura di Andrea Giorgini ©Riproduzione Riservata-Copyright© InBici Magazine