Richie Porte conferma la partenza dalla Sky. Se ne parlava da tempo, ma ora l’australiano rompe gli indugi in maniera definitiva annunciando la sua intenzione di lasciare la compagine britannica per cercare più spazio in un’altra formazione.
Training Camp Spagna Costa Blanca
A Febbraio pedala con la tua bici
dove si allenano i campioni del Tour de France, Giro d'Italia e Vuelta Espana
Scopri di più
“Devo cogliere le mie opportunità – spiega a SBS – Quest’anno ho vinto Parigi – Nizza e Giro di Catalogna. Ho avuto la mia grande opportunità al Giro d’Italia, che non è andata come pensavamo, ma sono pronto. Sono all’apice della mia carriera adesso e nei prossimi anni. Ho bisogno di partire ed essere il capitano di una squadra“.
Prima però l’obiettivo è “finire con un successo con l’amico Chris Froome” andando a conquistare dunque il Tour de France 2015. Tra i rivali sui quali pone l’accento Tejay Van Garderen, che “ha messo in difficoltà Chris al Giro del Delfinato”, ma ora l’intenzione è di far pesare “la maggior forza della squadra e mettere in difficoltà” il rivale statunitense. Un rivale che l’anno prossimo potrebbe tuttavia essere il suo compagno di squadra, visto che la BMC è, secondo molti, la destinazione più accreditata per il corridore tasmano, anche se proprio la crescita di TVG potrebbe essere per lui un problema visto che è in cerca di una squadra in cui poter essere capitano unico. A quel punto un ritorno in patria, firmando con la Orica GreenEDGE potrebbe essere una buona opzione, ma il supporto in salita non sarebbe a quel punto garantito.
“Lasciare il Team Sky non è una decisione che si prende alla leggera – spiegava già nei giorni scorsi – Per molti versi è la squadra migliore per correre un GT, ma devo pensare al mio futuro. In qualsiasi altra squadra sarei il leader per il Tour, ma questo è indubbiamente qualcosa a cui sto iniziando a pensare adesso”. Il pensiero sembra dunque portato a compimento e la firma per la sua nuova squadra, se non è già arrivata, a questo punto è probabilmente solamente una questione di dettagli.
Fonte Spazio Ciclismo