Adesso è ufficiale: Alessandro Spada si candida alla presidenza del Comitato regionale FCI dell’Emilia-Romagna che rinnoverà i suoi vertici durante l’assemblea elettiva in programma il 20 dicembre.
Ad annunciarlo è lui stesso con una lettera inviata ai Presidenti delle società della regione e a tutti i presidenti dei Comitati provinciali.
Dunque decade l’ipotesi di un anno “supplementare” alla guida della Fausto Coppi che, fra qualche mese, dovrà lasciare per raggiunti limiti statutari. Proprio alla luce delle singolari circostanze che hanno portato, quest’anno, all’annullamento della Nove Colli, sembrava farsi largo l’ipotesi di accordargli “ad honorem” un altro anno di presidenza per poter vivere, da protagonista, la 50esima edizione della Granfondo a cui aveva lavorato con grande impegno. Un’ipotesi che, a questo punto – pur non essendoci una norma di incompatibilità tra i due incarichi – sembra di più difficile attuazione.
Cesenaticense, 50 anni, diplomato, imprenditore, componente la Commissione Nazionale Settore Amatoriale, per 11 anni presidente del G.C. Fausto Coppi, ha maturato invidiabili competenze di settore, e sviluppato significative esperienze manageriali, di rapporti con gli enti, le istituzioni, e con gli sponsor.
La sua candidatura prende corpo dalle “molteplici richieste di avere un Comitato regionale capace di dialogare con tutte le società della nostra regione, in grado di compattarle, di esaltarne le potenzialità verso progetti di miglioramento del tessuto ciclistico dell’Emilia-Romagna e di crescita del numero dei tesserati su tutti i fronti”.
L’obiettivo è quello di “mettere a disposizione il proprio bagaglio di esperienze per realizzare nuovi progetti, al passo coi tempi, in collaborazione con persone la cui credibilità, capacità e concretezza di cose già fatte, sia il primo presupposto per il futuro”.
Il suo programma quadriennale sarà imperniato su quattro punti cardinali: 1) la promozione del ciclismo, del fuoristrada e l’attività giovanile; 2) la sicurezza, la qualità organizzativa e la formazione di tecnici e dirigenti; 3) la semplificazione delle procedure, il contenimento dei costi, lo sviluppo di progetti consorziati per il sostegno alle società per l’organizzazione delle gare e l’accompagnamento degli atleti nel rapporto sport, scuola e territorio. 4) una gestione del CRER pronta ad interagire con le politiche della Regione volte al sostegno del ciclistico ed i suoi riflessi di mobilità, e all’organizzazione di eventi e progetti capaci di valorizzare il territorio nei suoi aspetti economici e turistici.
Uno dei tratti innovativi di questa candidatura è che Spada non si mette in campo con una squadra completa ed un programma già fatto, bensì aprendo una fase di 15 giorni con un “cantiere aperto”, entro il quale raccogliere adesioni ed idee, per arrivare soltanto dopo a sciogliere ogni riserva, presentando ufficialmente la propria candidatura accompagnata da un primo programma/progetto, con l’individuazione anche di chi, insieme a lui, vorrà candidarsi per le cariche di Vice o di Consigliere.
Una proposta pertanto molto “trasversale”, schierata unicamente per il Crer, non pregiudiziale o ideologica, una candidatura “del fare”, utilizzando le competenze migliori e le persone migliori, nel rispetto del pluralismo e delle diverse sensibilità, per convergenze e collaborazioni con chiunque abbia desiderio di dare il proprio contributo.