Bentornati, ragazzi! Che maledetto spettacolo, una Strade Bianche 2020 infernale, sotto il caldo soffocante dell’agosto toscano e la polvere delle Strade Bianche ad alzarsi al passaggio di macchine, moto e biciclette. La maniera perfetta per tornare a godere del ciclismo, grazie ad una corsa stupenda e dall’esito, forse, ancora più emozionante.
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È tornato, dopo due terzi posti, Wout Van Aert. Spesso messo in ombra da un Mathieu van Der Poel oggi invisibile, il belga si è preso la rivincita nella corsa che lo aveva sempre respinto nel finale: due anni fa era addirittura caduto a causa dei crampi sullo strappo verso Piazza del Campo, mentre lo scorso anno sempre nello stesso tratto si era arreso a Fuglsang ed Alaphilippe. Quest’anno si è concesso il lusso di arrivare da solo, sfruttando le proprie abilità per conquistare un leggero vantaggio nel tratto in discesa del settore di Le Tolfe, scollinando con un leggero margine che ha incrementato fino all’arrivo. Non potendo reggere lo scontro diretto sulle pendenze in doppia cifra a causa del fisico possente e del peso, ha concretizzato una strategia perfetta, grazie anche al solito poderoso motore che si ritrova nelle gambe, quasi a ricordare quel Fabian Cancellara che questa corsa l’ha vinta tre volte nel corso della sua carriera. E si candida anche ad altri successi importanti nel futuro immediato.
Sono tornati anche Davide Formolo ed Alberto Bettiol, che si confermano ad altissimi livelli nelle classiche. Il campione italiano in carica ha chiuso al secondo posto, un altro piazzamento dopo la seconda posizione alla Liegi dello scorso anno. La sensazione è che i tempi possano essere maturi per una vittoria di peso, anche considerando l’ottima condizione evidenziata oggi. Bettiol, invece, nella corsa di casa ha destato ottime sensazioni. Il vincitore dell’ultima edizione del Giro delle Fiandre è chiamato alla conferma e questo inizio fa ben sperare in vista della stagione delle classiche del Nord, dove sarà atteso protagonista. E con questi due nomi, anche l’Italia nelle Classiche può sognare in grande.
Sono tornate le delusioni, che sono parte intrinseca di questo sport. Da un Fuglsang che sembrava il più forte nel gruppetto di testa salvo poi spegnersi sull’ultimo settore di strada bianca, fino a corridori come Mathieu van der Poel, Julian Alaphilippe e Peter Sagan che di fatto non si sono neanche visti nelle posizioni che contano. Il lungo stop e la particolarità della stagione, però, potrebbero portare a diverse controprestazioni, come abbiamo visto anche oggi.
È tornato lo spettacolo del grande ciclismo, semplicemente. Una goduria vera e propria, in una corsa che favorisce gare senza controllo da parte delle squadre e testa a testa tra i big già lontano dal traguardo. Se questo è l’incipit della stagione, ci auguriamo che anche le altre corse possano farci divertire come la Strade Bianche, che oggi ha confermato ancora una volta di essere tra le corse più prestigiose del panorama internazionale, per qualità della startlist, percorso e spettacolo proposto. Unica nota stonata, una diretta televisiva breve rispetto ad altre corse: per diventare la Sesta Monumento (anche solo nell’immaginario collettivo), ha bisogno di un trattamento adatto per una corsa di tale livello, anche senza scomodare le dirette integrali che si vedono in alcune corse del Nord. Per il resto, ci limitiamo a dire: bentornato, ciclismo!