Con la fine dei Mondiali delle Fiandre si è conclusa anche l’avventura alla guida della Nazionale Italiana Elite del nostro Commissario Tecnico. Al contrario di quanto pensa molta gente, il lavoro svolto da Davide Cassani da quando fu “investito” di questo ruolo dalle grandi responsabilità, è stato encomiabile. La gente guarda solo alle medaglie in competizioni come Mondiali od Olimpiade senza pensare a tutto il lavoro ed i sacrifici fatti che ci sono dietro.
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Furono Renato Di Rocco, all’epoca Presidente della Federazione Ciclistica italiana, ed Alfredo Martini in persona, a promuovere Davide Cassani a Commissario Tecnico della Nazionale Italiana Elite di ciclismo su strada. Il romagnolo, dopo numerosi anni in RAI nelle vesti di commentatore tecnico insieme a figure di spicco del giornalismo sportivo come Adriano De Zan, Auro Bulbarelli e Francesco Pancani, era un pupillo di Alfredo, tanto che gli fece disputare ben nove Campionati del Mondo da regista della squadra Azzurra. Davide era il faro italiano, quello che dettava i compiti in corsa, e con lui vincemmo ben tre edizioni: a Ronse 1988 con Fondriest, poi a Benidorm 1990 e Stoccarda 1991 con Gianni Bugno. Cassani terminò settimo quando vinse il campione trentino e nono nel Mondiale spagnolo del fuoriclasse di Monza.
Da CT Davide Cassani insieme a Marco Velo ha saputo valorizzare i giovani, puntando ad una crescita nella disciplina della cronometro individuale e facendo ripartire il Giro d’Italia Under 23 Giovani, che da troppi anni era assente dal calendario Internazionale. Ha rigenerato il gruppo della pista grazie alla collaborazione molto forte ed importante con i colleghi Marco Villa ed Edoardo Salvoldi (ciliegine sulla torta gli ori mondiali olimpici di Viviani a Rio 2016 e dell’inseguimento a squadre a Tokyo 2020, oltre alle vittorie iridate e continentali conquistate in questi anni), e su strada ha permesso a molti neoprofessionisti che militano in formazioni Continental o Under 23 di partecipare a gare pro vestendo i colori dell’Italia unendosi a corridori di maggiore esperienza. Poi il meraviglioso Mondiale di Imola 2020 è nato da una sua idea con il supporto organizzativo della Società Nuova Placci di Marco Selleri e Marco Pavarini, già all’opera nel Giro d’Italia Giovani Under 23.
Parlando di risultati su strada, quelli ci sono e si vedono: quattro titoli europei in linea con altrettanti corridori diversi (Matteo Trentin, Elia Viviani, Giacomo Nizzolo e Sonny Colbrelli), fino al doppio oro di Filippo Ganna a cronometro l’anno scorso e quest’anno nei Campionati del Mondo vi dicono poco? No, sono un bottino importantissimo, e non dimentichiamo l’oro sfiorato da Matteo Trentin due anni fa ad Harrogate, battuto solamente da Mads Pedersen.
Dietro il suo ruolo, un Signore (la maiuscola è voluta) che ci ha sempre messo la più grande passione dando tutto per la maglia e la bandiera italiana, prima da corridore e poi da Commissario Tecnico, emozionandosi guardando le imprese dei suoi ragazzi. Se ci sono state imperfezioni qualche volta, sbagliare è umano e può succedere, ma ciò che è stato fatto negli ultimi sette anni è stato fondamentale per la crescita di un gruppo che ha portato a nuove generazioni di futuri, potenziali campioni.
Ora, chiunque prenda il posto di Davide Cassani dovrà essere in grado di portare avanti il progetto già fatto dal 2014 a oggi, che sta portando ottimi frutti facendo crescere tutto il movimento. Si vociferano quotazioni in crescita a favore di Daniele Bennati, che avrebbe superato anche il favorito Maurizio Fondriest. Quello che accadrà lo scopriremo molto presto, ma intanto a Davide Cassani va solamente dato il nostro più sincero ringraziamento.
A cura di Andrea Giorgini Copyright© InBici Magazine ©Riproduzione Riservata