Lo sport ha da sempre l’obiettivo di unire una nazione ed il suo popolo, ma sono pochissime le discipline che davvero riescono nell’intento. Sono quelle più nazional-popolari, mentre per le altre l’appuntamento si rinnova (a malincuore) ad ogni edizione dei Giochi Olimpici, estivi o invernali, oppure alle rassegne Mondiali e Continentali.
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Parlando di ciclismo noi siamo molto fieri del nostro Campione d’Italia Sonny Colbrelli, che al Tour de France sfoggia la sua maglia verde, bianca e rossa dando il giusto rispetto, quello che la nostra bandiera merita. Abbiamo ancora negli occhi quello che il “Cobra” bresciano della Bahrain-Victorious ha fatto nell’ultimo mese, a partire dal Giro del Delfinato con le due vittorie di tappa, passando per l’apoteosi imolese nel giorno in cui è arrivato a vincere per la prima volta il Campionato Italiano in linea su strada.
In questa Grande Boucle, Sonny sta facendo il possibile per poter vincere una bellissima tappa. E ci è già andato vicino, prima con un quinto posto a Pontivy in quella drammatica giornata funestata dalle cadute (in una di queste cadde e si ritirò il capitano Jack Haig e poco prima fu inavvertitamente coinvolto in quella di Primoz Roglic), successivamente fu terzo a Tignes alle spalle di Ben O’Connor e di Mattia Cattaneo, ed oggi secondo a Saint-Gaudens dietro il solo Patrick Konrad, e con una bici riverniciata Tricolore gentilmente fornitagli da Merida Bikes. Ma Sonny è un corridore forte, caparbio, non demorde mai. Ora ci sono gli ultimi due tapponi pirenaici, con gli arrivi del Col du Portet e di Luz Ardiden, poi ancora due chance attendono il Cobra tricolore. Rappresentare l’Italia da campione nazionale è un impegno che il corridore della Bahrain-Victorious sta onorando con pieno merito, da vero numero uno.
Lo stesso vale per Elisa Longo Borghini, che dopo essere uscita di classifica al Giro D’Italia Donne dopo la seconda tappa, la scorsa settimana ha fatto di tutto per portare a casa una vittoria parziale, sfiorandola in un paio di occasioni. Senza dimenticare l’impresa che riuscì a compiere lo scorso mese di marzo con questa preziosa maglia al Trofeo Alfredo Binda a Cittiglio, vinto in perfetta solitudine. Non ci sono solo le recenti imprese sportive della Nazionale di Calcio o di Matteo Berrettini che ci devono rendere orgogliosi di essere italiani: noi, che viviamo quotidianamente nel mondo del ciclismo e che seguiamo lo sport a 360°, ci inchiniamo di fronte al rispetto che la divisa Tricolore viene dato da atleti degni di indossarla. Come Sonny ed Elisa.
A cura di Andrea Giorgini Copyright© InBici Magazine ©Riproduzione Riservata