Nuovamente protagonisti le ruote veloci alla Vuelta a España 2021 dopo il primo arrivo in salita. Oggi, nella quarta tappa, la El Burgo de Osma–Molina de Aragón di 191,7, è stata volata compatta e a spuntarla alla grande è stato un super Fabio Jakobsen, che a circa un anno dalla brutale caduta al Giro di Polonia torna ad esultare in un grande giro (non succedeva dal 2019, proprio nella corsa a tappe iberica). Resta al comando della classifica Rein Taaramae, vincitore ieri.
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Percorso molto semplice, anche se oltre i mille metri d’altitudine. Saliscendi, ma senza strappi duri e lunghi tratti pianeggianti. Sin dalla partenza è andata via la fuga di giornata, con tre uomini all’attacco: la coppia della Burgos-BH formata da Carlos Canal ed Angel Madrazo, assieme all’altro iberico Joan Bou (Euskaltel-Euskadi). Il gruppo non ha lasciato troppo spazio, lasciando sempre attorno ai 4′ di margine i fuggitivi.
Grandi velocità per la fase finale, con gli attaccanti della prima ora che sono stati raggiunti a 13 chilometri dall’arrivo. A prendere in mano la situazione è stata soprattutto l’Alpecin-Fenix.
Ritmo altissimo negli ultimi chilometri. Caduta a due chilometri dall’arrivo per la Maglia Rossa Taaramae, con il tempo che in ogni caso è stato neutralizzato. La Groupama FDJ ha preparato al meglio lo sprint per Arnaud Démare che, sullo strappetto conclusivo, non è riuscito a contrastare la potenza di un devastante Fabio Jakobsen (Deceuninck Quick-Step). Terzo il danese Magnus Cort (EF Nippo), quarto Alberto Dainese (Team DSM), quinto Michael Matthews (BikeExchange). In casa azzurra top-10 anche per Matteo Trentin (UAE Emirates) e Riccardo Minali (Intermarché – Wanty – Gobert Matériaux).
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