Il Mondiale di Wollongong stravinto da Remco Evenepoel ha visto comunque una buona Italia giocarsi le proprie carte con coraggio e sfacciataggine. Alla fine, sul traguardo australiano, arriva un quinto posto per Matteo Trentin, che fino all’ultimo chilometro sembrava completamente tagliato fuori in favore del gruppetto di Lorenzo Rota, che sembrava potersi giocare una medaglia.
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“Ora che è passato qualche minuto, mi brucia essere arrivato ai piedi del podio – debutta Trentin ai microfoni Rai, deluso per il piazzamento – alla fine le gambe erano quelle che erano, ero rimasto un pochino dietro sull’attacco di Pogacar per rientrare su quelli davanti negli ultimi metri, lì ho perso Laporte che è arrivato secondo. Quindi mi girano parecchio“.
L’azzurro spiega poi in che modo il suo gruppetto è riuscito a rientrare sui fuggitivi: “Negli ultimi 300 metri abbiamo preso praticamente tutti, sia il gruppo Bardet che quello Rota. Abbiamo sempre tirato, poiché la Francia ha sprintato fortissimo negli ultimi chilometri, passando tutti sul rettilineo d’arrivo. Per me è un peccato aver perso quei metri nel finale, perché ero venuto su davvero forte nello sprint. Ho sbagliato io, ma brucia lo stesso“.
Immancabili un paio di parole su Evenepoel: “Ho parlato con Rota, mi ha detto che era incontenibile. Sapevamo che avrebbe provato ad andarsene così“. Poi un giudizio sul Mondiale azzurro: “Come Nazionale ci siamo mossi bene, il rimpianto è che probabilmente Bettiol sarebbe andato benissimo con Remco, ma parlare 10 minuti dopo la fine della corsa è facile. Non credevamo che le altre Nazionali lasciassero così fare, alla fine avanti eravamo tra quelli messi meglio con tre corridori. Probabilmente il belga avrebbe vinto comunque, visto il modo in cui ha trionfato“.
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