Non è certamente un bel periodo per Shari Bossuyt, ciclista belga risultata positiva al letrozolo in un test antidoping effettuato lo scorso marzo. L’atleta Campionessa del Mondo della madison in forza al team Canyon-SRAM Racing (che l’ha momentaneamente sospesa) ha cercato di difendersi in occasione di una conferenza stampa, allestita proprio per spiegare le sue ragioni.
Il caso è tra i più spinosi: la sostanza incriminata (inserita nella lista di quelle vietate in quanto viene spesso utilizzata insieme agli steroidi anabolizzanti degli androgeni per evitare gli effetti secondari) è infatti la stessa di Toon Aerts, corridore che non riuscendo a dimostrare la sua innocenza è stato condannato a una sospensione lunga due anni, fattore che impedirebbe alla ciclista di partecipare alle Olimpiadi di Parigi 2024.
Visibilmente provata, Bossuyt ha chiaramente parlato di contaminazione: “Tutto indica che si tratta di una contaminazione, spero di poter chiarire al più presto e dimostrare che non sono sporca. Indagheremo sugli integratori che assumo. Sarebbe strano se la contaminazione venisse da lì, sono solo cose basilari come ferro e zinco. Probabile che dovremo cercare altrove“.
Al momento lo staff di Bossuyt è dunque al lavoro per concordare dunque una linea difensiva, cercando di capire la causa della contaminazione che, secondo le varie ipotesi, potrebbe essere avvenuta dopo una corsa a Flamanville, la stessa che costò la squalifica a Toon Aerts.
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