Davide Rebellin ci ha purtroppo lasciato. L’ex ciclista è stato investito da un camion mentre si allenava. Soltanto un mese fa aveva lasciato il ciclismo professionistico a ben 51 anni, dopo una carriera ricca di successi. Un highlander in gruppo, icona del pedale e amato per la sua caparbietà. Alcuni grandi protagonisti hanno salutato il compianto talento veneto.
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DAVIDE CASSANI: “Incredibile e atroce perdere la vita così, travolto da un camion un mese dopo aver smesso di correre da professionista. Non si era mai visto un ciclista correre per 30 anni: Davide era la passione per il ciclismo fatta persona. È paradossale perdere la vita un mese dopo aver smesso di correre, sono veramente triste. Ho corso insieme a lui per due anni, lui debuttò insieme a Marco Pantani e si è visto subito che andava forte. Nel ‘93 arrivai terzo a una gara in Veneto, i primi erano due ragazzi che conoscevo poco: Armstrong e Rebellin“.
VINCENZO NIBALI: “Rimango tremendamente scioccato nell’apprendere questa triste notizia. Che la terra ti sia lieve, R.I.P. Davide“.
LUCA ZAIA, Presidente della Regione Veneto: “Il ciclismo veneto perde una delle sue figure storiche, un esempio di atleta e di uomo andato ben oltre la sua pur strepitosa carriera agonistica. Spero che il suo esempio di passione possa essere seguito dai ragazzi che, a vario livello, si cimentano con lo sport del pedale. Lo sport veneto per antonomasia. Il dramma di Davide lascia un segno profondo in tutti noi, in chi ama lo sport, in chi ha visto in lui il campione da sostenere sempre e comunque. Alla sua famiglia e a tutti coloro che gli hanno voluto bene rivolgo le mie più sentite condoglianze“.
CRISTIAN SALVATO, Presidente ACCPI: “Non ci sono parole per commentare questa triste notizia, ci stringiamo alla sua famiglia e ai suoi cari. Trasformeremo tutto il dolore che proviamo in energia per rendere le strade italiane un posto migliore. Anche se oggi ci sembra tutto vano perché nonostante il nostro impegno e le promesse di chi ci governa nulla è cambiato da quando è stato ucciso Michele Scarponi. Ogni santo giorno muore un ciclista in un maledetto incidente stradale. Non importa se è bravo o meno a guidare il mezzo, quanti anni abbia, se è un uomo o una donna. Non è accettabile”.
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