Giovedì 26 maggio, con la tappa Borgo Valsugana-Treviso, il sesto passaggio sulla salita simbolo delle colline del Prosecco: poco più di un chilometro di puro spettacolo prima di puntare verso il capoluogo
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San Pietro di Feletto (TV), 25 maggio 2022 – Un’emozione verticale: il Giro d’Italia si arrampica sul Muro di Ca’ del Poggio. Domani, giovedì 26 maggio, la Corsa Rosa transiterà per la sesta sull’ormai iconica salita delle colline del Prosecco. Uno strappo lungo poco più di un chilometro, con pendenza media del 12,3% e punte del 19%, che promette di regalare spettacolo. A San Pietro di Feletto, nel Trevigiano, è tutto pronto per la decima edizione della Grande Festa Rosa che, poco dopo le 16, accoglierà il passaggio del Giro. Uno spettacolo allo stato puro, nel cuore di una terra in cui il ciclismo rappresenta una passione senza confini.
LA TAPPA DEL GIRO – La tappa del Giro d’Italia attesa sul Muro di Ca’ del Poggio è la numero 18 e si svilupperà da Borgo Valsugana (Trento) sino a Treviso, per un totale di 152 km. Il Muro di Ca’ del Poggio (242 metri di quota massima) è collocato poco dopo i 100 chilometri di corsa e coinciderà con un Gran Premio della Montagna. Curve e controcurve tra i vigneti, con una straordinaria cornice di appassionati, potranno fare la differenza nel cuore della settimana che deciderà le sorti del Giro d’Italia 2022.
E’ QUI LA FESTA – Il passaggio del Giro d’Italia sarà, come sempre, anche una grande festa per migliaia di tifosi che, nella terra in cui il ciclismo è una passione condivisa, accorreranno sul Muro per applaudire, e quasi toccare con mano, i campioni del Giro. Un’emozione verticale che disegnerà una sottile striscia rosa nel verde delle colline ricamate da vigneti. Un evento tutto da vivere, che darà grande impulso alla vocazione turistica e sportiva delle colline del Prosecco. In cima al Muro di Ca’ Poggio è anche a pronta a tornare, in tutto il suo splendore, la Grande Festa Rosa, un evento nell’evento che le restrizioni dovute alla pandemia avevano fortemente limitato durante il passaggio del Giro d’Italia 2020. In attesa del transito dei ciclisti, il Giardino del Poggio accoglierà gli appassionati con stand enogastronomici, dj set e musica dal vivo, grandi ospiti e testimonial d’eccezione. Senza dimenticare lo show-cooking di Stefano Serafini, campione della Tiramisù World Cup 2021 che realizzerà una versione creativa del celebre dessert, con fragole e crema rosa, proprio per omaggiare il passaggio del Giro d’Italia. L’accesso sarà libero, a partire dalle 10.30, con ampi parcheggi ai piedi del Muro.
“QUELLI DEL MURO” – Il passaggio del Giro d’Italia sarà anche la giornata di ”Quelli del Muro”, un programma in diretta sul canale 222 di Sky – Bike Channel, sui canali 60 e 61 di Sportitalia e sulla pagina Facebook di Ca’ del Poggio, per raccontare la magia della grande festa rosa. “Quelli del Muro” nasce da un’idea del regista Nazareno Balani e di Alberto e Marco Stocco. “Quelli del Muro” sono anche Eleonora Bottecchia e Paolo Mutton, le “voci” della giornata sul Muro. E poi il giornalista Marino Bartoletti, uno storico personaggio della radiofonia come Valerio Gallorini e la giovane ciclista trevigiana Nicole D’Agostin, a cui toccherà il commento tecnico.
Ma “Quelli del Muro” sono idealmente anche le migliaia e migliaia di appassionati verranno ad applaudire il passaggio del Giro. E poi le istituzioni locali, le aziende e le associazioni che da sempre credono nel progetto di una salita che si snoda tra i vigneti, per infine aprirsi su un panorama da cartolina. Lo sviluppo di “Quelli del Muro” sarà affidato a Nazareno Balani, storico regista Rai anche di tante edizioni del Giro d’Italia, che tornerà a San Pietro di Feletto dove nel 2019 ha realizzato “Non so come, ma è successo”,un cortometraggio molto apprezzato – ha vinto anche il Leone di Vetro, istituito dalla Treviso Film Commission, in occasione della 76^ Mostra del Cinema di Venezia – che percorre le quattro stagioni (primavera, estate, autunno e inverno) del Muro di Ca’ del Poggio e lo celebra come simbolo di altrettanti elementi chiave del territorio: lo sport, l’economia, la religione e la cultura.
UNA STORIA ROSA – Sul Muro di Ca’ del Poggio – unica salita certificata dalla Federazione ciclistica italiana – il Giro d’Italia è già transitato cinque volte: nel 2009, 2013, 2014, 2017 e 2020. La salita di San Pietro di Feletto ha ospitato anche il Campionato Italiano Professionisti del 2010, che sul Muro si è sviluppato per ben 11 tornate. Nel 2018 e 2021 è salito sul Muro il Giro d’Italia Under 23. Nel 2012 e 2015 l’ascesa di San Pietro di Feletto è stata sede di passaggio del Giro Rosa. Diverse, inoltre, le prove ciclistiche che durante l’anno prevedono un passaggio sul Muro. Qualche esempio? Le gare internazionali giovanili di San Vendemiano, San Michele di Feletto e Solighetto, oltre alla Pina Cycling Marathon e alla Prosecco Cycling, eventi di primo piano dedicati agli appassionati di livello amatoriale.
ITALIA, BELGIO E FRANCIA UNITE DA UN MURO – Il Muro di Ca’ del Poggio dal 2016 è gemellato con il Muro di Grammont, il mitico strappo del Giro delle Fiandre. Un’iniziativa nata con l’obiettivo di generare nuove opportunità per la promozione dei territori, grazie alla creazione di un circuito europeo che riunisca i muri legati alla storia del grande ciclismo. In quest’ottica, il 12 luglio 2018 è stato sancito ufficialmente anche il gemellaggio con il Mûr-de-Bretagne, altra celebre ascesa che ha fatto la storia del ciclismo internazionale.
LA PIEVE DI SAN PIETRO E IL SENTIERO DI PAPA GIOVANNI XXIII – Da Patriarca di Veneziaaveva scelto San Pietro di Feletto come luogo ideale per ritirarsi in meditazione e preghiera. La memoria della sua presenza è ancora viva nei luoghi che egli frequentava. Tanto viva che a San Pietro di Feletto è sorto il comitato “Papa Giovanni XXIII”. Lo scopo? Intitolare un percorso al “Papa buono”, definendo una sorta di cammino cristiano che leghi scorci del territorio e luoghi d’arte al recupero di frammenti di vita di uno dei Papi più amati della storia. Il tutto, a poca distanza dal Muro di Ca’ del Poggio e da una millenaria Pieve visitata ogni anno da 7 mila fedeli.
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