Cala il sipario sulla settima e penultima tappa del Giro del Delfinato 2022, la più impegnativa affrontata sinora.
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L’iberico Carlos Verona è transitato con le braccia al cielo sotto lo striscione d’arrivo di Vaujany precedendo di pochi secondi Primoz Roglic. Lo sloveno rileva la maglia gialla dal compagno di team Wout Van Art, pesantissimo il distacco accumulato dal belga della Jumbo-Visma.
L’epico Col du Galibier, palesatosi dinnanzi alla carovana subito dopo il via ufficiale, ha creato grande selezione complici gli innumerevoli tentativi di fuga. Sono riusciti a prendere il largo in 18, inclusi Matteo Fabbro e la maglia a pois Pierre Rolland sempre più leader della classifica scalatori.
Il britannico Mark Donovan ha rotto gli indugi sul Col de la Croix de Fer, seconda asperità di giornata anch’essa dall’enorme tradizione, per poi venire riassorbito dal drappello di attaccanti. Allo scollinamento sono rimasti al comando in cinque, nello specifico Pierre Rolland, Kenny Elissonde, Gregor Muhlberger, Carlos Verona e Victor Lafay mentre il plotone perdeva tasselli di spicco quali la maglia gialla Wout Van Aert, Mattia Cattaneo, Wilco Kelderman ed un acciaccato Enric Mas.
Elissonde e Verona hanno seminato il vuoto in discesa, con il gruppo sempre più vicino alla testa della corsa. Immediato l’exploit dell’iberico di casa Movistar sulle prime rampe dell’asperità finale, anche se lo scatto imperioso di Primoz Roglic al cartello dei meno 1400 metri rischiava di precludergli la prima vittoria da professionista. Poco male per l’ex-saltatore, consolatosi con il simbolo del primato: alle sue spalle inseguono nella generale Jonas Vingegaard (+44”) e Ben O’Connor (+1’24”).
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