Un nuovo capitolo è stato scritto oggi nella sfortunata storia di Matteo Trentin ai Mondiali di ciclismo. L’azzurro, autore di una prima parte di corsa assolutamente eccezionale in cui era sempre stato con i migliori, è rimasto vittima di una caduta che l’ha messo fuori gioco. Una caduta probabilmente causata dal contatto con una transenna.
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Parlando ai microfoni della RAI dopo la fine della corsa, Trentin ha saputo prenderla con ironia: “Devo dire che un po’ me la sono andata a cercare. Oggi mi sentivo bene, le gambe giravano. Peccato che sia andata così. Però almeno non ho preso la pioggia…”.
“Abbiamo fatto una grande corsa come Italia – ha continuato il trentino – eravamo sempre davanti. Penso sia stato uno dei Mondiali più duri degli ultimi quindici anni, nonostante molti avessero detto che era una corsa troppo facile”.
Poi un piccolo bilancio: “Penso che possiamo essere contenti. Non eravamo la squadra più blasonata, né la favorita, eppure abbiamo corso come se lo fossimo. L’unico obiettivo era la vittoria, non un piazzamento. Poi alla fine ha vinto un fuoriclasse, davanti ad un altro fuoriclasse e con un terzo che lo è ancora di più”.
Infine anche una nota polemica, contro le tante critiche ricevute negli ultimi anni: “Noi ci siamo e non sfiguriamo di certo in questo ciclismo, nonostante molti dicano il contrario e ci critichino dalla mattina alla sera. Anche oggi abbiamo dimostrato che l’Italia c’è e sa correre”.
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