Dopo la grande festa parigina ieri non ci aspettavamo sicuramente una seconda tappa dall’epilogo pazzesco. I gravi incidenti che si sono susseguiti nei chilometri finali, tra cui quello impressionante che ha coinvolto Marta Cavalli, costretta al ritiro, hanno sicuramente condizionato l’esito finale di quanto accaduto oggi.
Cominciamo intanto dalla nuova Maglia Gialla, Marianne Vos: alla “cannibale” olandese della Jumbo – Visma mancava praticamente quasi solo un successo al Tour (aggiungiamo la Roubaix, a cui quest’anno non ha partecipato causa Covid) nel suo incredibile palmares costellato di ben 241 successi internazionali in carriera su strada, senza contare quelli nelle altre discipline, tra Pista, Ciclocross e Mountain Bike. Ieri ci era andata vicino, battuta solo da una fortissima Lorena Wiebes sui Campi Elisi a Parigi, ed oggi ha avuto la meglio su una grandissima Silvia Persico: la bergamasca, nel giorno del suo 25° compleanno, ha colto il risultato più prestigioso in carriera su strada, bravissima a centrare la fuga giusta insieme a Niewiadoma, Balsamo, Van der Duin, Vos e Longo Borghini. L’atleta della Valcar – Travel & Services è seconda anche nella generale, e solo 12” la dividono dalla Maglia Gialla di Marianne Vos.
La coppia italiana della Trek-Segafredo si è spesa molto nel finale e la cuneese ha lavorato al meglio per la compagna di squadra in ottica Classifica Generale, rinviando l’obiettivo della vittoria di tappa ad un altro giorno. Ottima la prova della Maglia Bianca, rivelazione di questi primi due giorni di Tour e meritatamente la miglior giovane e atleta più combattiva oggi. Ha perso diversi secondi Annemiek Van Vleuten, rimasta nel gruppo principale e costretta ad attaccare ben prima dei tapponi sui Vosgi sabato e domenica prossima.
Capitolo cadute: il vento può aver condizionato molto quello che è successo, ma spesso anche la poca lucidità di alcune atlete, come la campionessa d’Australia Nicole Frain, che è letteralmente andata addosso a Marta Cavalli. La cremonese della Fdj-Suez-Futuroscope, seconda classificata al Giro Donne, aveva rallentato a causa di un incidente che aveva coinvolto due atlete davanti a lei, come Amanda Spratt, ma alle sue spalle la portacolori della Parkhotel-Valkenburg non si era nemmeno accorta di quanto accaduto e a velocità folle ha preso in pieno Marta. La squadra francese è stata quella che ci ha rimesso di più, in quanto anche Cecilie Uttrup Ludwig ed Evita Muzic, ma l’azzurra è stata obbligata ad abbandonare anzitempo per una commozione cerebrale e per la rottura del casco. Ci auguriamo che non ci siano ulteriori traumi e le auguriamo un pronto recupero.
La classifica già da oggi è stata rivoluzionata e già da domani molte atlete rimaste attardate dovranno fare qualcosa per recuperare il terreno perso, e la frazione di Epernay può risultare indigesta a molte, con il finale ricco di strappi duri che ricorda una grande Classica del Nord.
A cura di Andrea Giorgini Copyright© InBici Magazine ©Riproduzione Riservata