Era giunto terzo a Saint-Etienne, oggi invece si è preso la vittoria più bella della carriera, in lacrime sul traguardo di Foix, con il dito al cielo per il fratello Pierrik: Hugo Houle fa emozionare tutti nella sedicesima tappa del Tour de France 2022 e coglie un successo straordinario. Nella prima frazione della terza settimana fuga da lontano e spettacolare trionfo per il canadese. Non c’è stata, nel primo antipasto di Pirenei, la battaglia attesa in chiave Maglia Gialla, con Jonas Vingegaard sempre al comando nettamente.
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A differenza delle giornate precedenti, oggi la fuga è andata via praticamente al primo tentativo. Ventinove i corridori all’attacco: Brandon McNulty (UAE Emirates), Mathieu Burgaudeau (TotalEnergies), Simon Geschke (Cofidis), Simone Velasco (Astana), Nils Eekhoff (DSM), Mikkel Honorè (Quick-Step), Tony Gallopin (Trek Segafredo), Dani Martinez (Ineos Grenadiers), Wout Van Aert e Nathan Van Hooydonck (Jumbo-Visma), Hugo Houle e Michael Woods (Israel Premier Tech), Damiano Caruso e Dylan Teuns (Bahrain Victorious), Aleksandr Vlasov e Felix Grossschartner (Bora Hansgrohe), Matteo Jorgenson e Gorka Izagirre (Movistar), Maxime Bouet e Lukasz Owsian (Arkea Samsic), Neilson Powless e Stefan Bissegger (EF), Alexis Gougeard e Cyril Barthe (B&B Hotels), Tim Wellens e Philippe Gilbert (Lotto Soudal), Michael Storer, Olivier Le Gac e Valentin Madouas (Groupama FDJ).
Il gruppo Maglia Gialla ha gestito la situazione, lasciando oltre 8′ agli attaccanti senza preoccuparsene. La corsa si è infiammata sulle ascese conclusive: Port de Lers e Mur de Péguère. Sulla prima salita i fuggitivi a mano a mano si sono dimezzati, mentre successivamente ha preso in mano l’iniziativa il canadese Houle. Al suo inseguimento si è portato l’americano Jorgenson, stoppato al meglio dall’altro Israel Woods. Per Houle nessun patema in discesa, dove invece è finito a terra Jorgenson: trionfo solitario per il canadese davanti a Madouas e Woods. Decima piazza per Damiano Caruso, non nella condizione dei giorni migliori.
Nel plotone dei migliori primo attacco sul Port de Lers per Tadej Pogacar(UAE Emirates) che è andato a testare la condizione di Jonas Vingegaard(Jumbo-Visma). Nella salita successiva lo sloveno ha sfruttato il lavoro di Rafal Majka, salvo poi restare a guardare senza alzare il ritmo. Drappello Maglia Gialla che è giunto a 5’54” dalla vetta. Chi è andato in gran difficoltà è stato Romain Bardet (DSM) che ha salutato le sue ambizioni da podio.
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