La quinta tappa del Critérium du Dauphiné è stata segnata da un drammatico incidente di massa nell’ultima parte del percorso, che ha costretto gli organizzatori a neutralizzare la corsa.
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Il gruppo stava affrontando una zona ad altissima velocità con il fondo stradale completamente bagnato, quando a circa 28 chilometri dal traguardo è avvenuto il pericoloso episodio. I team di testa, tra cui UAE, Jumbo-Visma, Soudal-QuickStep e BORA, stavano lottando per guadagnare posizione in vista della volata finale, quando all’improvviso la situazione è precipitata.
Più di 60 corridori sarebbero rimasti coinvolti nell’enorme caduta, con un bilancio davvero spaventoso. Tra i protagonisti dell’incidente, anche nomi di primo piano come Remco Evenepoel, Primoz Roglic e Juan Ayuso.
Le immagini hanno mostrato Roglic intento a parlare con i compagni di squadra, mentre Evenepoel provava a muovere il braccio con cui aveva avuto problemi alla Itzulia Basque Country. Ayuso, invece, appariva molto provato dopo il violento impatto.
Di fronte a quanto accaduto, i commissari di gara hanno subito deciso di neutralizzare la corsa, fermando non solo il gruppo di testa, ma anche i due fuggitivi rimasti in avanscoperta con meno di 30 secondi di vantaggio, Mathis Le Berre e Tobias Bayer.
Nonostante il gran numero di corridori finiti a terra, non sono emerse situazioni particolarmente preoccupanti dalle prime analisi. Tuttavia, l’entità dello scontro è stata davvero impressionante.
Dopo l’incidente, i corridori hanno atteso a bordo strada la decisione degli organizzatori su come procedere. Una giornata che avrebbe dovuto essere di semplice transizione, si è invece rivelata drammatica e ha messo in luce tutta la pericolosità del ciclismo moderno.
Le immagini di Dylan van Baarle con la mano fasciata e di Robert Gesink con i pantaloncini completamente distrutti, testimoniano la violenza dell’impatto per molti corridori.
Juan Ayuso, in particolare, non sembrava essere in buone condizioni dopo la caduta. Il corridore spagnolo della UAE Emirates è apparso molto provato e dolorante, facendo temere possibili conseguenze.
Quella che doveva essere una tappa di transizione al Critérium du Dauphiné, si è trasformata in un drammatico incidente di massa che ha sconvolto l’intera corsa. Un episodio che ricorda quanto il ciclismo professionistico possa essere pericoloso e imprevedibile anche nelle frazioni apparentemente più semplici.
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Urbino: La Città Rinascimentale Ideale per i CicloturistiA cura della redazione di Inbici News24
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