Alla recente Milano-Sanremo, Matteo Sobrero era la carta vincente per la sua Bora-Hansgrohe, ma il 26enne, capace di un bellissimo attacco nel finale, si è dovuto arrendere alla potenza del fiammingo Philipsen, dovendosi quindi accontentare di un dodicesimo posto che però ha fatto in risalto le qualità del piemontese di Alba.
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Matteo, che giornata è stata sabato? Che cos’è rimasto dentro di te dopo questa Sanremo?
“Della Milano-Sanremo mi è rimasto il fatto di essere davanti con i migliori e questo mi dà morale in vista delle prossime gare, so di potermela giocare e l’anno prossimo spero di essere ancora al via della Sanremo perché con questa corsa ho un conto in sospeso”.
Avevi tanti tifosi li per te, soprattutto sulla Cipressa e sul Poggio…
“C’era il mio Fans Club sulla Cipressa e ho sentito tante persone lungo il percorso che urlavano il mio nome e questo mi ha fatto veramente molto piacere. Sono abituato ad allenarmi sulle strade della Sanremo perché fin dalle categorie giovanili andavo ad allenarmi in Liguria e quindi sono posti che conosco bene, la Sanremo è sempre una corsa magica e tutto questo la rende ancora più speciale”.
In tanti si aspettavano un’azione importante da parte della UAE Emirates e Tadej Pogacar, ma sulla Cipressa prima e poi sul Poggio, il gruppo non si è sgretolato e in molti sono riusciti a seguire la ruota dello sloveno e di Van der Poel…
“Tutti ci aspettavamo un forte ritmo sulla Cipressa che è stato imposto fino alla cima, per poi perdersi un po’ perché non erano compatti come squadra e poi è mancato qualche uomo per finire il lavoro, il Poggio invece è stato affrontato a velocità altissime”.
C’è stato un momento in cui hai sperato di potercela fare?
“L’obiettivo era quello di rimanere con i primi in cima al Poggio, per poi affrontare la discesa e magari approfittare di qualcuno che potesse anticipare, invece sono stato io ad anticipare perché volevo cogliere l’occasione e ho deciso di rischiare il tutto per tutto per cercare di rimanere nella top10. Ho provato a sorprendere gli avversari per provare anche a vincere la Sanremo, ma da dietro ci sono stati uomini come Van Der Pool che ha lavorato per Philipsen e Teuns per Pedersen, risultando così difficile arrivare all’arrivo. Sono comunque soddisfatto di quanto fatto e di aver provato a cogliere l’occasione”.
L’hai pensata, l’hai programmata questa Sanremo?
“La Sanremo era uno degli obiettivi di questa stagione, avevo carta bianca con la squadra sia all’Alula Tour che alla Milano-Sanremo, invece alla Parigi-Nizza ero di supporto a Roglic ed a Vlasov. L’Alula Tour è andato bene anche se ho purtroppo non sono riuscito a salire sul podio, mentre alla Sanremo ho quasi centrato l’obiettivo che mi ero prefissato. In pochi sapevano che puntavo alla Classicissima di Primavera, ma quest’ultima è sempre una cosa particolare, aperta a diversi scenari”.
Come proseguirà la tua stagione al fianco di Roglic?
“Sarò al via del Giro dei Paesi Baschi insieme a Roglic, per poi fare tutte le Classiche delle Ardenne. Farò poi una piccola pausa in vista della seconda parte di stagione”.
Hai risolto anche diversi problemi di stomaco che hai avuto negli ultimi due anni e questo ti ha permesso di diventare competitivo anche sulle lunghe distanze. Ci racconteresti meglio?
“Negli ultimi anni ho rimosso il fruttosio in gara perché avevo parecchi problemi di stomaco e quest’ultimo nel ciclismo moderno è una fonte in più di energia in corsa e il non assumerlo mi ha fatto sentire parecchia differenza. Da quest’anno insieme alla squadra sono riuscito a risolvere i vari problemi di stomaco che avevo e adesso anche sulle lunghe distanze sento di stare meglio e anche il recupero avviene più velocemente. Avendo risolto questi problemi sento di avere più energie e già questa per me è una grande vittoria”.
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