Sulla salita di Marco Pantani la storia praticamente si ripete a 25 anni di distanza. Nella seconda tappa del Giro d’Italia, arrivata sul Santuario d’Oropa, un déjà-vu timbrato Tadej Pogacar, che fora prima dell’ascesa, rientra in gruppo e stacca tutti, prendendosi anche la Maglia Rosa.
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Cinque corridori, tutti italiani, in fuga sin dal mattino: Christian Scaroni (Astana), Andrea Piccolo (EF Education – EasyPost), Davide Bais (Polti-Kometa), Filippo Fiorelli (VF Group – Bardiani CSF – Faizanè) e Martin Marcellusi (VF Group – Bardiani CSF – Faizanè). Per loro un vantaggio massimo che ha superato i 4’, con il plotone però a gestire la situazione sotto la guida della Ineos Grenadiers.
Tra i fuggitivi a provare l’impresa solitaria è stato Piccolo, che ha staccato tutti i rivali negli ultimi 60 chilometri, approcciando al comando (pochissimo margine sul gruppo compatto) il GPM conclusivo verso Oropa. Nel frattempo in gruppo doppio colpo di scena: prima una foratura per Tadej Pogacar, rientrato prontamente (nonostante anche una caduta), poi per Antonio Tiberi.
A circa cinque chilometri dal traguardo ha acceso la miccia Tadej Pogacar, lanciato da Majka: lo sloveno ha salutato la compagnia e si è involato verso la cavalcata solitaria, conclusa a braccia alzate sul traguardo. Alle sue spalle tantissimo equilibrio dal quale è venuto fuori Daniel Martinez (Bora-Hansgrohe), secondo a 27” davanti a Geraint Thomas (Ineos Grenadiers). Gran quarto posto per Lorenzo Fortunato (Astana Qazaqstan). Più in difficoltà Ben O’Connor, ancor peggio purtroppo Tiberi, sfortunatissimo, che cede oltre un minuto ai rivali.
A cura della redazione di Inbici News24 e OaSport
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