Vincenzo Nibali, uno dei sette ciclisti che può vantare di aver vinto il Giro, il Tour e la Vuelta, ha rilasciato un’intervista a La Gazzetta dello Sport in occasione del decimo anniversario della sua vittoria nella corsa francese e di essere l’ultimo italiano ad aver vinto il Tour fino ad oggi.
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Nibali si è mostrato sorpreso da come Tadej Pogacar arriverà al Tour dopo la sua prestazione al Giro d’Italia e dal cambiamento che ha notato nello sloveno durante la corsa italiana. “A Pogacar non piace il caldo che fa al Tour, ma non so se lo infastidirà questa volta. Al Giro Pogacar era più magro del solito. Per la prima volta questa stagione mi è sembrato che non fosse più un ragazzo, ma si fosse trasformato in un uomo. Non l’avevo mai visto così motivato”.
Come precedentemente riportato da as.com, ‘The Shark of Messina’ si è anche mostrato scettico sulle possibilità di Jonas Vingegaard dopo che il danese non ha più gareggiato dopo la dura caduta al País Vasco, anche se vede il Visma un gradino sotto rispetto all’anno scorso. “Non abbiamo visto Vingegaard da quando ha dominato la Tirreno-Adriatico, dove è stato molto superiore nelle salite. Non abbiamo riferimenti reali ed è difficile esprimere un’opinione, ma se va al Tour è perché ha buoni dati. Penso che Vingegaard sarà il grande rivale di Pogacar, ma vedremo come arriva la Visma, che non è lo stesso team che ha vinto le tre grandi corse l’anno scorso”.
Nibali ha anche analizzato le possibilità di Primoz Roglic, anche se crede che lo sloveno soffrirà molto di più rispetto al suo connazionale al Tour. “Vedo Roglic un gradino sotto Pogacar, a livello mentale soffre più di lui, ha sempre sofferto. Sono gli ultimi due campioni del Giro, ma Roglic lo ha vinto nel 2023 nell’ultima tappa e Pogacar ha dominato dall’inizio alla fine”.
L’italiano ha anche parlato di Remco Evenepoel, che debutterà quest’anno al Tour, e crede che gli manchi ancora la costanza per vestire di giallo alla fine della corsa a Nizza. “Evenepoel ha già vinto la Vuelta nel 2022 ma non lo vedo lottare per la maglia gialla alla fine della corsa”.
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