Altro giro, altro tight sprint. A Ruvabu Jhonatan Restrepo, vestito con la maglia rossa di vincitore della frazione di ieri, si piazza secondo nella quarta tappa del Tour du Rwanda, la più densa della corsa africana coi suoi 5 GPM condensati in 93 chilometri nel nord-ovest del Paese.
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È stata la giornata degli attacchi solitari: sulla prima salita ci ha provato invano Froome, sulla seconda è andato via Latour, sulla quarta è scattato in contropiede il giovane Rolland che ha sorpassato il connazionale e cullato sogni di gloria. Il forcing condotto però dal Team Polti Kometa sugli strappi finali ha avuto successo e un gruppo ristretto si è presentato negli ultimi due chilometri per contendersi il bottino di giornata. Vince William Lecerf, con la Soudal QuickStep Devo che a metà Tour festeggia anche la momentanea maglia gialla di Reinderink. Ma il colombiano della Polti Kometa è sempre lì e domani ci sono 13 chilometri a cronometro dove può divertirsi e farci divertire…
Ed ecco le parole di Restrepo: “Andrea Garosio ha tirato fortissimo sull’ultima salita, German Gomez ha allungato per completare la selezione e, una volta riassorbito il fuggitivo, sono andato per la volata anche se purtroppo mi è mancata un po’ di decisione. Mi sono lasciato chiudere e ho reagito tardi, comunque sono riuscito a rimontare fino alla seconda posizione e sono contento perché le gambe sono buone e la squadra sta lavorando ottimamente.”
Parere condiviso dal direttore sportivo Biagio Conte: “Da stamattina corriamo con quattro uomini e avremmo voluto dedicare una vittoria a Javi Serrano, che per fortuna non ha avuto grossi problemi e deve solo recuperare dalla caduta che l’ha costretto al ritiro. Il percorso odierno era breve ma concentrava duemila metri di dislivello e i ragazzi sono stati bravissimi. La tappa impegnativa di ieri ha indotto Manuel Peñalver a staccarsi sulle asperità iniziali, ma si sta comportando bene e saranno altre le occasioni per lui. Ora ci aspetta una crono dove ci aspettiamo belle cose soprattutto da Restrepo e Gomez.”
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