Sono passati circa due anni da quando l’ex corridore bresciano fu costretto a lasciare l’attività agonistica a causa di un arresto cardiaco avvenuto al termine della prima tappa della Volta a Catalunya 2022, in cui si classificò secondo alle spalle di Michael Matthews. Il “Cobra” di Casto è tornato in un ruolo diverso nello staff tecnico della Bahrain – Victorious, dove attualmente è Direttore Sportivo, e si è raccontato al Podcast “Passa dal BSMT” condotto da Gianluca Gazzoli.
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Nella puntata disponibile su Youtube e su altre piattaforme, Sonny Colbrelli ha raccontato la sua parte finale di carriera, dalla incredibile vittoria alla Parigi – Roubaix 2021 ottenuta da debuttante assoluto alla corsa francese e da campione d’Europa e d’Italia in carica, fino al dramma in Spagna e i mesi seguenti, con in mezzo la pubblicazione del libro “Con il cuore nel fango”, scritto con Marco Pastonesi. “La Parigi-Roubaix è una delle corse più estreme del calendario” – racconta Sonny – “ricordo che nel tratto più duro della corsa, la Foresta di Arenberg, forai una ruota. Ebbi però la fortuna di averla di un materiale molto resistente che mi permise di arrivare fino in fondo senza aver avuto bisogno di sostituirla. Se lo avessi fatto non avrei vinto. Mi ricordo le immagini all’arrivo, il mio pianto a dirotto dall’emozione, non capivo nulla, e la mia bici piena di fango immortalata con la ruote praticamente sgonfie.”.
Come ha vissuto le ore successive alla vittoria?: “In realtà non me la sono goduta fino in fondo. Mi sono ritrovato con centinaia di messaggi e chiamate sul mio telefono, due ore dopo la fine della gara quando tornai sul bus della squadra. C’erano richieste di interviste da tutte le parti del mondo, oltre che le congratulazioni di parenti e amici. Mi chiamò anche Eddy Merckx e mi disse che avevo fatto qualcosa di grandioso. Ci ho messo un po’ a rendermene conto.”
Sonny Colbrelli iniziò a correre in bici a otto anni: “Volevo diventare un professionista e il desiderio nacque quando durante le vacanze in Liguria da bambino vidi passare il Giro d’Italia. Era l’epoca di Marco Pantani, l’ultimo campione del ciclismo che in Italia ha fatto emozionare tutta l’Italia prima di Vincenzo Nibali. Negli anni ho trovato ragazzi che spesso mi battevano la domenica alle corse ma che poi con il passare degli anni hanno perso la passione per lo sport, dovuto agli allenamenti troppo intensi o per intrapreso strade diverse. Alla fine quello che poteva essere un semplice sogno da bambino, sono riuscito a realizzarlo”.
Il 21 marzo 2022 in Spagna, la vita di Sonny è cambiata: “Era la prima tappa del Giro di Catalogna, arrivai secondo e come da prassi andai dal massaggiatore e dal medico della squadra. Presi una bottiglia d’acqua e improvvisamente ci fu il buio più totale. Una persona dietro alle transenne, che era anche un volontario del pronto soccorso, si accorse tempestivamente che avevo avuto un malore e venne immediatamente a praticare delle manovre che mi salvarono la vita. I soccorsi furono immediati e il mio cuore si fermò per ben tre minuti; mi risvegliai in un letto di ospedale e con lo staff della squadra ai lati. Avevano tutti gli occhi lucidi e io chiesi subito al dottore se potevo tornare a correre il giorno seguente. Fui trasferito in seguito a Padova, dove poi mi impiantarono un defibrillatore e ciò significa che in Italia non potevo più correre. All’inizio fu molto dura, ma con il tempo mi sto abituando e faccio tutto quello che facevo prima, con più prudenza e attenzione. Non è facile essere costretti a lasciare quella che per tanti anni è stata una grande passione diventata lavoro. Anche Christian Eriksen, calciatore che ha avuto il mio stesso problema, mi telefonò dandomi molta motivazione. Certo, a lui che giocava in Italia è bastato andare via dal nostro Paese per continuare a fare il calciatore”.
Oggi cosa fa Sonny Colbrelli?: “Incontro molta gente, soprattutto giovani, ai quali racconto la mia storia in modo da essere motivante per risolvere eventuali situazioni per loro non facili. Sono sempre nel mondo del ciclismo, lavoro con la Bahrain – Victorious e nel frattempo a casa vorrei allestire un piccolo museo con i cimeli della mia carriera. La bici e la divisa della mia vittoria alla Roubaix sono ancora come quel giorno, piene di fango e mai più toccate. Uscirà anche una serie speciale in 71 pezzi nei colori che ricordano le mie vittorie più importanti del 2021: il campionato italiano, l’Europeo e la Parigi-Roubaix”.
“Gli amici veri” – chiude Sonny – “sono quelli che vengono a suonare il campanello di casa tua. Ho sempre avuto un ottimo rapporto con tutti durante la mia carriera, ci sono state scaramucce ma dopo essersi mandati a quel paese la cosa finisce lì. Però anche nel nostro ambiente c’è chi vuole approfittarsene e salire sempre sul carro del vincitore. D’altronde nel nostro sport conta sempre chi arriva primo, anche se spesso la vittoria si condivide e arriva insieme al resto della tua squadra e lo staff. Mi emoziona vedere le famiglie con i bambini a bordo strada a fare il tifo per te e magari sono da tante ore ad aspettare il tuo passaggio mentre sta piovendo e sono comunque felici di essere lì in quel momento”.
Il video completo della puntata di “Passa dal BSMT” con Sonny Colbrelli è disponibile qui sotto.
A cura di Andrea Giorgini Copyright© InBici Magazine ©Riproduzione Riservata