Nasce a Trento una nuova proposta per l’obbligo di casco per i ciclisti, un tema che torna a far discutere dopo vent’anni di dibattiti. La Fiab (Federazione Italiana Ambiente e Bicicletta) ha espresso il proprio disappunto, affermando che non è così che si tutelano i ciclisti. La proposta è stata elaborata dal comitato provinciale della Fci e sostenuta dalla parlamentare Vanessa Cattoi.
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Il testo della legge prevede non solo l’obbligo di indossare il casco, ma anche l’installazione di impianti di illuminazione su tutte le biciclette. Inoltre, si prevedono campagne di sensibilizzazione per educare i ciclisti e gli automobilisti sulla sicurezza stradale. Questo provvedimento arriva in un momento critico, dato l’aumento degli incidenti stradali che coinvolgono i ciclisti, alcuni dei quali anche mortali.
Durante un incontro tenutosi nella sede trentina del comitato, sono stati discussi i vari aspetti della proposta. È emerso l’intento di promuovere l’uso della bicicletta come mezzo di trasporto ecologico e salutare. Il presidente del comitato, Giovannina Collanega, ha sottolineato l’importanza di rendere le strade più sicure per tutti. Anche il vice presidente Antonio Benvenuti ha affermato che è fondamentale costruire biciclette non solo più veloci, ma anche significativamente più sicure.
Come indicato da ladige.it, la Fiab ha messo in guardia contro l’idea di un “falso senso di sicurezza” che potrebbe derivare dall’obbligo di indossare il casco. Secondo loro, tale obbligo potrebbe disincentivare l’uso della bicicletta per gli spostamenti quotidiani, mentre le vere soluzioni per migliorare la sicurezza dei ciclisti rimangono in secondo piano. Si chiedono investimenti in piste ciclabili, incroci sicuri, limiti di velocità e una generale riduzione del traffico automobilistico.
Inoltre, la proposta prevede l’inserimento di domande relative alla sicurezza ciclistica nei quiz per il conseguimento della patente di guida, al fine di sensibilizzare anche i futuri automobilisti. La questione della sicurezza stradale è diventata sempre più urgente e la proposta di legge rappresenta un passo significativo verso una maggiore protezione per i ciclisti.
In conclusione, mentre la proposta si fa strada, rimane aperto il dibattito su come garantire la sicurezza dei ciclisti senza compromettere l’uso della bicicletta come mezzo di trasporto urbano. La comunità continua a chiedere soluzioni concrete e sostenibili per un futuro più sicuro sulle strade.
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Cicloturismo sulla Riviera dei Fiori: Tra Mare e MontiA cura della redazione di Inbici News24
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