Potrebbe sembrare strano, ma che la pandemia sia nettamente alle spalle (quantomeno dal punto di vista della percezione) lo dimostrano anche studi inerenti la bike-industry.
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Una ricerca ha dimostrato che, se fino al 2021 nelle motivazioni di acquisto di una e-bike c’era prima di tutto la ricerca di un mezzo di trasporto che riducesse al minimo il contatto sociale, oggi la situazione si è ribaltata: solo 1 intervistato su cinque motiva la propensione all’acquisto in quel senso, rispetto ai 2 dello scorso anno.
Cosa sale al primo posto nel 2022? È il rincaro del costo della vita a propendere verso le e-bike, soluzione di certo più appetibile visti i prezzi “alle stelle” dei carburanti e il conseguente aumento di costi dei trasporti pubblici.
Sono questi i principali – ma non unici – risultati di uno studio statistico commissionato da Shimano e condotto a livello europeo su un campione di 15.500 intervistati.
Lo studio è la quarta indagine State of The Nation voluto da Shimano: quest’anno la ricerca* ha scelto di lasciarsi Covid (e chiusure) alle spalle, e concentrarsi invece sulle altre potenziali motivazioni che conducono all’acquisto di una e-bike.
Evidentemente per un colosso come Shimano studi di questo tipo rappresentano ottime indagini di mercato, ma servono anche a capire quali siano i sentimenti e i meccanismi di scelta di un bacino di utenza in un certo senso nuovo e inesplorato, visto che quello che sceglie le e-bike è pubblico non certo sovrapponibile tout-court a quello della bicicletta tradizionale.
Il costo della vita più del Covid
Dunque, il 47% del campione considera il più elevato costo della vita come elemento principale per utilizzare una e-bike.
Ancora, il 41% del campione dichiara che un sussidio all’acquisto sarebbe elemento importante come incentivo a comperare una e-bike.
I giovani scelgono la bici per aiutare l’ambiente
Ma assieme a quelli economici lo studio si è focalizzato anche sugli aspetti ecologici connessi alla appetibilità della e-bike: il 33% del campione considera la riduzione dell’impatto ambientale come ottima ragione per scegliere questa tipologia di bici; questa percentuale sale sensibilmente nei Paesi più colpiti da caldo e siccità, come conferma il fatto che in Italie e Spagna questa percentuale sale rispettivamente al 51 e al 46%. Inoltre, sono i giovani tra i 18 e i 24 anni ad essere il pubblico più sensibile in questo senso.
Questione “infrastrutture”
Nello studio di quest’anno il 31% del campione sostiene che l’aumento delle infrastrutture ciclabili potrebbe incoraggiare l’acquisto o l’uso delle e-bike rispetto alla situazione dell’anno prima.
In realtà, alla domanda su quanto siano migliorate le infrastrutture ciclistiche negli ultimi 12 mesi la risposta più ricorrente (45%) è stata quella dell’assenza di un miglioramento percepibile della rete infrastrutturale destinati alle biciclette.
A chi sono destinate le e-bike?
Gli europei ritengono che le e-bike siano principalmente destinate alle persone più attente all’ambiente, sottolineando la percezione del ruolo che queste bici possono svolgere nel ridurre l’uso di veicoli a motore e la congestione del traffico. Questo evidenzia anche come la riduzione dell’impatto ambientale sia ritenuta fattore importante per incoraggia l’uso delle e-bike.
Leggermente più indietro rispetto agli intervistati più attenti all’ambiente sono i pendolari (48% contro il 52%), che riconoscono la e-bike come una valida alternativa al trasporto pubblico o ai veicoli a motore personali, per affrontare il traffico.
Proprietari di bici
Il 41% degli intervistati non possiede una bici e in alcuni Paesi si registra un numero di bici significativamente inferiore alla media europea. Il 63% dei cittadini del Regno Unito non possiede una bici e in Francia la percentuale è del 51%. Come era facile immaginare sono i Paesi Bassi a registrare il più alto numero di proprietari di bici (solo il 13% ha dichiarato di non possedere una bicicletta).
Manutenzione della bici
1 europeo su 4 intende far revisionare la propria bici entro 6 mesi e il 51% dei proprietari di bici dichiara che la manutenzione è importante per mantenere il mezzo in buone condizioni. Preoccupa notare come il 12% degli intervistati si rivolga all’assistenza solo in caso di guasti, quando in realtà spesso un controllo in officina tempestivo o di routine può evitare riparazioni più costose in futuro.
Scarica il rapporto di State of the Nation 2022
A cura di Maurizio Coccia – Copyright© InBici Magazine ©Riproduzione Riservata