Dopo il Giro delle Fiandre arriva un altro trionfo eccezionale: prima volta per Tadej Pogacar all’Amstel Gold Race, trionfo eccezionale, l’ennesimo, per lo sloveno che continua a riscrivere record su record. Il corridore della UAE Emirates ha distrutto la concorrenza arrivando in solitaria in quel di Berg en Terblijt ed ora va a caccia del Trittico delle Ardenne.
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Prima parte di gara che ha visto partire una fuga con Matthias Vacek (Trek-Segafredo), Alessandro Fedeli, Tobias Ludvigsson (Q36.5), Leon Heinschke (DSM), Matteo Vercher (TotalEnergies), Ward Vanhoof (Team Flanders Baloise) e Martin Urianstad (Uno-X). Il plotone ha gestito al meglio il distacco e addirittura è andato a chiudere prime del previsto, a circa 100 chilometri dall’arrivo.
Da lì si sono iniziati a muovere da subito i big: si è formato un drappello di undici uomini al comando conThomas Pidcock e Magnus Sheffield (Ineos-Grenadiers), Gianni Veermersch (Alpecin-Deceuninck), Tadej Pogacar(UAE Emirates), Ben Healy (EF Education-EasyPost), Lars Van den Berg e Kevin Geniets (Groupama-FDJ), Axel Zingle (Cofidis), Alexey Lutsenko (Astana), Andreas Kron (Lotto Dstny) e Stan Van Tricht (Soudal-Quick Step).
Cambi regolari per loro che hanno guadagnato diversi secondi sul plotone: quando da dietro si stavano riavvicinando è arrivato lo scatto di Pogacar (poco prima aveva cambiato bicicletta per una foratura). Con lo sloveno sono rimasti solamente Pidcock ed Healy, ma sia il britannico che l’irlandese hanno alzato bandiera bianca sul Keutenberg, dopo l’ennesimo allungo del fenomeno sloveno.
Ennesima cavalcata fino al traguardo per Pogacar che ha trionfato a braccia alzate, alle sue spalle Healy si è sbarazzato di Pidcock conquistando la seconda piazza. Più dietro Kron e Lutsenko, mentre il migliore degli italiani è Andrea Bagioli che ha regolato il gruppo degli inseguitori, chiudendo quindi sesto.
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