Abbiamo raggiunto telefonicamente Marco Villa, ct della Nazionale italiana di ciclismo su pista che, dopo una splendida stagione, si sta godendo un po’ di meritato riposo prima di tornare al lavoro a Montichiari in vista della prossima stagione, anno in cui cominceranno le qualificazioni per i Giochi Olimpici di Parigi 2024. Marco è l’uomo che ha rilanciato la pista in Italia e che da quest’anno si occupa anche del settore femminile, portandolo a vincere la maglia iridata
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nell’inseguimento a squadre, il primo titolo mondiale della storia oltre ad aver avuto un ruolo fondamentale nella realizzazione del Record dell’Ora di Filippo Ganna.
Agli scorsi Mondiali non è stato bissato il successo ottenuto lo scorso anno a Roubaix nell’inseguimento a squadre. Cosa non ha funzionato contro la Gran Bretagna?
“Abbiamo provato poco i quartetti. Consonni è arrivato dalla Parigi-Tours, a Milan abbiamo chiesto di sacrificarsi a fare la partenza che in questa stagione ha provato poco rispetto allo scorso anno, Moro era alla sua prima esperienza e forse poteva spingere leggermente di più, tutte queste cose messe insieme ci sono costate la maglia iridata”.
Moro ha dimostrato una buona solidità, pensi che possa arrivare, un giorno, al livello di Milan e Ganna?
“Per entrare in un quartetto così bisogna avere delle doti non comuni, inoltre ha dimostrato di avere un carattere forte. L’ho sempre visto concentrato e sicuro di sé, quando entri in un quartetto campione olimpico bisogna essere forti anche psicologicamente, non solo fisicamente”.
Nell’Omnium e della Madison ci manca qualcosa rispetto a Francia e Gran Bretagna…
“La Gran Bretagna con Hayter è forte. Viviani ha vinto un’Olimpiade nell’Omnium ed è arrivato terzo a Tokyo, quello che ci è mancato è l’aver corso qualche gara in più, ma non c’è stata possibilità. Con Montichiari chiuso e aperto solo per gli allenamenti questo tipo di gara in pista ci manca. Nella Madison invece abbiamo pagato un po’ di inesperienza soprattutto verso metà gara, ma per il resto abbiamo fatto una buona prova”.
Considerando i 5 posti per Parigi 2024, hai pensato di provare Milan nella Madison essendo lui molto veloce?
“Si potrebbe provare, ma Jonathan non ha mai corso la Madison ed inoltre su strada sta dimostrando tanto e quindi anche gli impegni sono maggiori. Già è poco il tempo per preparare il quartetto e l’inseguimento individuale, non vedo molto margine per poter provare anche la Madison”.
Nel settore femminile, fortunatamente, c’è tanta abbondanza. Come verranno selezionate le ragazze per le prossime Olimpiadi?
“Le ragazze sanno correre in tutte le specialità, è un abbondanza che serve a tutti. Sia a loro che a me. Andiamo avanti fino a Parigi cercando di alternarci, ma un gruppo così alle prossime Olimpiadi può puntare davvero in alto”.
Cosa non ha funzionato per Elisa Balsamo nell’Omnium e per Vittoria Guazzini per l’inseguimento individuale?
“Nell’Omnium entrano in gioco molti fattori, Elisa forse è arrivata un po’ scarica rispetto a quello che ha fatto vedere tutto l’anno. Su strada era Campionessa del Mondo e quindi la volevano a molte corse, arrivando così a fine stagione più stanca. Ha fatto la sua esperienza e questo conta molto, si impara sempre qualcosa. Per la Guazzini vale lo stesso discorso della Balsamo. Secondo me il titolo mondiale nel quartetto le ha un po’ scaricate e distratte, anche la Consonni nella Madison l’ho vista al di sotto delle sue possibilità”.
Tornassi indietro, nella Madison metteresti la coppia Zanardi-Barbieri come agli Europei?
“No, rifarei le stesse scelte. Erano quelle che volevo fare, sono felice così. Volevo vedere la Consonni nella Madison e con la Zanardi puntavamo sulla corsa a punti. Le scelte sono state fatte per dare la possibilità a tutte di correre e quindi di farsi vedere. Da qui a Parigi ci alterneremo e valuteremo strada facendo”.
Nella velocità lancerete anche il giovanissimo Mattia Predomo? Nel 2023 lo vedremo confrontarsi con i grandi o farà ancora solo gare giovanili?
“Già quest’anno avevamo una mezza idea di presentarlo, ma abbiamo preferito farlo staccare prima per poi ricominciare ed entrare in forma in vista degli Europei di febbraio e delle prossime Coppe del Mondo. Abbiamo un bel gruppo di giovani e Ivan (Quaranta. ndr) ci sta mettendo molto entusiasmo, io gli ho suggerito di prendere spunto e quindi guardare cosa fanno le altre Nazioni per continuare a crescere. Proveremo ad attaccare una qualifica olimpica, non sarà facile ma ci proviamo”.
In una settimana Filippo Ganna ha segnato la storia del ciclismo. Record dell’Ora e Record del Mondo nell’inseguimento individuale (in finale con il compagno di Nazionale Milan ndr). Record che rimarranno tali per un periodo, si presume, molto lungo…
“Siamo tutti molto felici. La prestazione al Mondiale in una giornata un po’ sottotono aveva insinuato qualche dubbio ma noi siamo stati bravi a fargli capire che avremmo potuto farcela. Pippo ha fatto qualcosa di straordinario, ma i Record sono fatti per essere battuti. Milan a 22 anni ha segnato un tempo che neanche Ganna faceva alla sua età, ma c’è anche da dire che non sarà facile fare la stessa crescita di Filippo. Nella finale dell’inseguimento individuale se non ci fosse stata la questione del Record del Mondo sarei andato a guardarla in tribuna“.
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