L’ufficialità arrivata. Si era in attesa dell’epilogo della storia tra Antonio Tiberi e la Trek-Segafredo. Il rapporto tra il promettente corridore laziale e la formazione ciclistica statunitense è terminato, dopo quanto accaduto nel giugno 2022, quando, con una carabina ad aria compressa, Tiberi sparò dalla finestra e colpì, uccidendolo, un gatto che apparteneva al ministro del Turismo Federico Pedini Amati.
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L’annuncio, dunque, è arrivato in queste ore dal momento che era ormai impossibile ricucire lo strappo che si era creato tra le due parti. “Antonio Tiberi non è più un corridore della Trek-Segafredo, dopo che le azioni del corridore durante la sua sospensione non hanno soddisfatto i nostri criteri per un ritorno alle competizioni. Al momento non verranno rilasciati ulteriori commenti“, le nota della compagine americana.
A questo punto ci si chiede quale sia il futuro del corridore nostrano. Ai procuratori di Tiberi, Johnny e Alex Carera, sono giunte diverse proposte da prendere in considerazione, tutte di team WorldTour e tutte già per il 2023. In prima fila ci sarebbe la Bahrain Victorious, ma tra le formazioni interessate vengono segnalate anche la Astana Qazaqstan, il Team DSM e la Bora Hansgrohe e sarebbero disposte ad ingaggiare l’azzurro sin da subito.
Alla prova dei fatti, Tiberi non corre dall’UAE Tour, concluso in settima posizione in classifica generale, in terza posizione nella classifica dei giovani ed era andato brillantemente anche al Tour Down Under, con l’ottavo posto nella classifica generale e il secondo in quella dei giovani.
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