C’è un mese dell’anno che tutti abbiamo segnato con il pennarello rosso. Ogni allenamento, ogni rinuncia, ogni colpo di pedale, ogni pensiero: tutto, tutto è rivolto al mese di maggio. Tutto è rivolto al Giro d’Italia. Perché per una squadra come la nostra non esiste cosa più bella e corsa più importante, ed essere al via per il terzo anno di fila è qualcosa che assomiglia a un sogno dal quale non ci si vuole svegliare.
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Si parte per il Giro, con la nostra valigia piena di obiettivi e di speranze. Si parte per il Giro, con una squadra forte e preparata per questo appuntamento. Si parte per il Giro, con uno staff entusiasta e pronto a vivere giorni di lavoro intensi e indimenticabili. Si parte per il Giro, con la voglia di lasciare il segno correndolo a modo nostro.
Che la squadra sta bene, lo dicono i risultati delle ultime settimane. Il ritorno alle corse di Albanese dopo il periodo di stop in seguito all’infortunio di gennaio, e di Fortunato dopo il periodo di allenamento in altura, hanno cambiato faccia alla nostra stagione. Il Giro di Sicilia con Albanese, il Tour of the Alps con Fortunato, e poi la Vuelta Asturias con i piazzamenti di Alba e la vittoria (tappa regina e classifica generale) di Fortu: risultati che hanno fatto il pieno nel serbatoio del morale della squadra. E ne avevamo tanto bisogno.
Otto corridori, scelti e voluti: le punte Lorenzo Fortunato (fresco del trionfo alla Vuelta Asturias) e Vincenzo Albanese (che ha voglia di vincere, dopo tanti piazzamenti). Il capitano Francesco Gavazzi, al suo ultimo Giro d’Italia della carriera. I luogotenenti Mirco Maestri (che lo scorso anno ha sfiorato la vittoria e che certamente ci riproverà) ed Erik Fetter (cronoman della squadra, ma allo stesso tempo uomo capace di andare a caccia di fughe). La coppia di fratelli Mattia e Davide Bais (due attaccanti nati, e allo stesso tempo due uomini squadra, due che sapranno mettersi in mostra e mettere in mostra il nome della squadra). E poi Diego Sevilla, al primo Giro d’Italia della sua carriera dopo averlo sognato fin da quando era bambino: e per lui davvero si deve fare un discorso a parte, perché la storia di un ragazzo che fin dalle categorie juniores ha vestito la maglia della nostra squadra e ora debutta al Giro d’Italia è una storia meravigliosa. Ed è una storia che dice tutto sulla potenza di un progetto nato anni fa e diventato grande sulla forza dei suoi valori e delle sue idee.
Ed eccolo, il Giro. Un giro lungo 21 tappe, 3.489,2 chilometri, 51.400 metri di dislivello totali, 3 prove a cronometro, 5 arrivi in salita. Un giro che attraverserà l’Italia e strizzerà l’occhio alla Svizzera con la tappa di Crans Montana. Un Giro che arriverà a casa del nostro Ivan Basso con la tappa di Cassano Magnago del 20 maggio.
Difficile prevedere quali saranno le tappe in cui i nostri avranno più possibilità di lasciare il segno, ma si può immaginare che Fortunato proverà a sfruttare le sue doti da scalatore nelle tappe più dure:la quarta tappa con arrivo a Lago Laceno e la settima con arrivo sul Gran Sasso, poi il primo tappone da Borgofranco di Ivrea a Crans Montanaprima del gran finale con le tappe 18 e 19, la Oderzo-Val di Zoldo e la Longarone-Tre Cime di Lavaredo. Albanese ha sicuramente messo nel mirino la prima settimana, con le tappe che arrivano nelle sue terre d’origine: occhi puntati sulla terza tappa (Vasto-Melfi), la quinta (Atriplalda-Salerno), la sesta (Napoli-Napoli), ma anche nelle altre due settimane non mancheranno occasioni per lui. E poi? E poi il Giro ci ha insegnato che ogni giorno è quello buono per provare a scrivere la storia.
Un Giro che sarà bello, anzi di più: unico. E, come noi, sarà un Giro “born from passion”.
Lorenzo Fortunato: “Sto bene, sto davvero bene e la vittoria nelle Asturie credo abbia dimostrato soprattutto a me stesso che il lavoro fatto finora ha dato i suoi frutti. Il mio modo di correre dopo l’ultima vittoria non cambierà, certo ho la consapevolezza di andare davvero forte in salita e di avere le gambe per restare con i migliori, questi ultimi giorni mi hanno dato ancora più convinzione dopo gli ottimi giorni al Tour of the Alps”.
Vincenzo Albanese: “Sto andando davvero forte, anche se da quando sono rientrato dopo l’infortunio ho centrato troppi secondi posti e una vittoria non sarebbe stata male. Adesso arriva il Giro e io sono sicuro che farò una grande corsa, la prima settimana per me è la più importante perché ci sono tre tappe che passano davanti a casa mia e davvero voglio farmi vedere. Darò tutto e sono certo che io e la squadra raccoglieremo quello che ci meritiamo. Io arrivo molto carico, e dopo i due mesi fermi ho voglia di recuperare il tempo lasciato indietro”.
Fran Contador: “Questo sarà il nostro terzo Giro d’Italia, e già questo significa tantissimo! Non vediamo l’ora, sapendo che è l’obiettivo dell’anno e il momento più importante della stagione. È una responsabilità e anche una motivazione essere alla Grande Partenza, far parte di questa competizione e pensiamo che la EOLO KOMETA abbia una squadra davvero competitiva, nella quale voglio fare una menzione speciale a Diego Pablo Sevilla. Un ciclista che ha attraversato tutte le nostre categorie da junior e che ora, da professionista, parteciperà a una Grande Partenza. Insieme al resto dei nostri compagni di squadra e con l’impegno di essere protagonisti, siamo pronti per il Giro d’Italia”.
Ivan Basso: “Per me parlare del Giro d’Italia è sempre speciale: per il rapporto che ho sempre avuto con questa corsa fin da quando ero bambino, poi da corridore quando sono riuscito a vincerlo, ora da manager con la mia squadra. Quest’anno arriviamo con una serie di ottimi risultati e un’autostima che ci fanno pensare di poter fare un grande Giro, un Giro capace di rispettare le aspettative di tutti. Siamo in forte crescita ma questo non ci deve far perdere la nostra umiltà: dobbiamo correre in modo composto, dobbiamo stare uniti sia nei momenti belli che nei momenti difficili. Per noi sarà un onore e un dovere mostrarci al pubblico che verrà a vederci sulle strade, e che verrà ad applaudirci”.
Alberto Contador: “Siamo tutti molto eccitati per questo Giro d’Italia. Credo che la squadra abbia fatto un ottimo lavoro di avvicinamento, abbiamo un gruppo molto forte che può fare grandi cose in gara. Fortunato sarà il nostro riferimento nelle tappe di montagna e Albanese per la media montagna e gli arrivi esplosivi. Sono ciclisti con reali possibilità di vincere una tappa, di essere protagonisti. I corridori sono motivati, tutto il gruppo ha lavorato insieme per dare supporto e protezione, oltre a cercare il ruolo di protagonista nelle fughe. Sono molto fiducioso ed emozionato perché la EOLO KOMETA farà un ottimo lavoro”.
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