Mancano ormai meno di 48 ore ad una delle corse più attese della stagione sul Women’s World Tour. Domenica 2 aprile si corre infatti il Giro delle Fiandre, corsa che raggiunge quest’anno la 20a edizione e che ha sempre offerto uno spettacolo eccezionale e vincitrici di altissimo livello, come testimoniato da un albo d’oro di assoluto spessore. Judith Arndt, Marianne Vos, Ina Yoko Teutenberg, Elisa Longo Borghini, Annemiek Van Vleuten e tante altre si sono imposte sul prestigiosissimo traguardo nel corso degli anni.
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L’edizione 2023 promette di riservare i soliti fuochi d’artificio: il percorso è sostanzialmente invariato rispetto agli ultimi anni, con partenza ed arrivo ad Oudenaarde dopo 156.6 km estremamente impegnativi. Saranno 13 in totale i muri da superare, alcuni dei quali hanno fatto la storia delle due ruote: si parte con il semplice Tiegemberg (800 m al 5%), posto a soli 11 km dalla partenza, poi l’antipasto con Marlboroughstraat (1700 m al 3,2%), Berendries (900 m al 6,8%) e Valkenberg (600 m al 6,7%) prima di arrivare alla “zona rossa” dopo 110 km.
Gli infernali 600 m al 9,7% del mitico Koppenberg daranno il via al tratto decisivo della gara e di certo vedremo qualche allungo ed azione sul suo irregolare pavé; lo Steenbeekdries farà da “apripista” al Taaienberg ed ai suoi 500 m all’8,2% che potrebbero rappresentare un altro trampolino importante. Poi i tutto sommato abbordabili Oude Kruisberg e Kruisberg prima della leggendaria doppietta composta dagli infiniti 2200 m al 4,4% sulle pietre dell’Oude Kwaremont e dai 400 m durissimi, all’8% del Paterberg. Da lì 14 km senza ulteriori difficoltà prima del traguardo.
Nelle 19 edizioni passate, mai una “outsider” ha vinto la corsa (la meno quotata fu probabilmente Grace Verbeke nel 2010, non certo una carneade) e difficilmente questo accadrà quest’anno. Grande responsabilità cade sulle spalle della SD Worx, squadra che sta dominando questa fase della stagione e che soprattutto può disporre di un organico di un livello impressionante, specialmente per questo tipo di corse.
L’arma principale per il team neerlandese sarà Lotte Kopecky, vincitrice dell’ultima edizione e protagonista di un inizio di 2023 che l’ha vista trionfare alla Omloop Het Nieuwsblad ed alla Nokere Koerse, perdendo solo al photofinish lo “scontro sororicida” con Demi Vollering alle Strade Bianche. Proprio quest’ultima sarà una delle carte importanti, insieme all’elvetica Marlen Reusser, per un eventuale attacco da lontano. Oltre alle tre sopracitate, tre atlete in grado di fare la differenza in un percorso così duro, la SD Worx potrà contare anche su Lorena Wiebes allo sprint, in caso di corsa più chiusa o in cui altre squadre lavorino proprio per ricucire sulle sue compagne.
In chiave Italia le carte importanti sono invece nel roster della squadra che proverà a rompere l’egemonia SD Worx, ovvero la Trek Segafredo. Nelle fila del team statunitense ci saranno infatti Elisa Longo Borghini ed Elisa Balsamo. La prima è appena tornata da un periodo di stop dovuto al Covid ma ha dimostrato di avere una buona gamba alla Dwars door Vlaanderen. Se c’è una che può tenere le accelerazioni sui muri più impegnativi è sicuramente lei, ma la condizione è ancora da verificare. Balsamo invece in passato ha dimostrato di digerire poco i tratti più duri, ma se in giornata, tutte le avversarie dovranno fare i conti con lei. Saranno fondamentali le due neerlandese Lucinda Brand e Shirin Van Anrooij, ciclocrossiste sopraffine e che possono rappresentare alternative importanti o pedine per coprire le offensive della SD Worx.
Da tenere in considerazione anche le azzurre del UAE Team ADQ, a partire da Marta Bastianelli e Silvia Persico. La prima si è imposta qui nel 2019 e, in quella che sarà la sua ultima stagione in gruppo, ci terrà particolarmente ad ottenere un risultato importante. La seconda ha sfiorato la top10 lo scorso anno e potrebbe tentare un’azione già sul Koppenberg o sul Taaienberg, sfruttando le qualità da ciclocrossista. Minori le chance di Chiara Consonni, che dovrà resistere e sperare in un finale in volata. Occhio anche a Maria Giulia Confalonieri, apparsa molto in forma in questo inizio di stagione e Soraya Paladin, una garanzia in queste corse.
Impossibile parlare del Giro delle Fiandre senza menzionare la Campionessa del Mondo Annemiek Van Vleuten. La neerlandese ha vinto questa corsa in due occasioni (nel 2011 e nel 2021), l’ultima delle quali con un’azione sul Paterberg che finì per distruggere le speranze della concorrenza. Van Vleuten in questo inizio di 2023 non è sembrata brillante come in passato ma se dovesse arrivare nel gruppo di testa sulle ultime asperità, non sarebbero molte le avversarie in grado di impedirle la tripletta personale.
Parlando di un’istituzione come Van Vleuten, è facile poi arrivare ad una sua connazionale che ha ugualmente scritto qualche pagina di storia delle due ruote, anche qui sulle strade fiamminghe. Parliamo ovviamente di Marianne Vos, capitana di una Jumbo-Visma che ha iniziato la stagione un po’ in sordina. La leggenda vivente del ciclismo neerlandese ha mostrato sprazzi della sua immensa classe alla Dwars door Vlaanderen ma arriverà ad Oudenaarde ancora con qualche piccolo punto interrogativo sulla condizione. Le giallo-nere avranno a disposizione anche Coryn Labecki, che vinse nel 2017 ma che negli ultimi anni non ha più raggiunto quei picchi di eccellenza, e Karlijn Swinkels, quarta alla Gent-Wevelgem.
Chiudiamo questa presentazione facendo una piccola carrellata di altri nomi da tenere d’occhio, tanto come candidate per la vittoria quanto come possibili pedine per movimentare la corsa: la FDJ-Suez si presenta con Cecilie Uttrup Ludwig come capitana, ma attenzione a Grace Brown e Vittoria Guazzini. La danese è senza dubbio una delle favorite, ma non sarebbe sorprendente vedere l’australiana o l’italiana all’attacco. La Movistar di Van Vleuten potrà contare su altre tre carte importantissime come Liane Lippert, Floortje Mackaij ed Arlenis Sierra, mentre il Team DSM punterà sull’esplosiva gioventù di Pfeiffer Georgi e di Megan Jastrab oltre alle capacità sulle dure pendenze di Juliette Labous. Infine citiamo Katarzyna Niewiadoma, Ashleigh Moolman ed Audrey Cordon-Ragot, donne dalla grande esperienza a caccia di un risultato di spicco.
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