PAGELLONE GIRO D’ITALIA 2023
Primoz Roglic, voto 10: la sfortuna questa volta se l’è messa alle spalle. Ha chiuso un cerchio, dalla cronometro de La Planche des Belles Filles, a quella di Monte Lussari. Davanti al pubblico di casa lo sloveno ha dominato in lungo e in largo, ha superato anche un salto di catena e ha fatto saltare il banco agguantando il successo forse più prestigioso della carriera dopo i due alla Vuelta di Spagna.
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Geraint Thomas, voto 9: non partiva in prima fila nella griglia di partenza, addirittura aveva Geoghegan Hart (tanta sfortuna per lui) davanti nella Ineos Grenadiers. A cronometro è stato eccezionale e si è superato in salita, trovandosi con 26” da gestire su Roglic prima della cronometro conclusiva. Non sono bastati, ma a 37 anni la sua seconda piazza vale tantissimo.
Joao Almeida, voto 8: da cronoman che si difende in salita a scalatore puro. In montagna ha fatto vedere il meglio di sé il portoghese che ha vinto una tappa e si porta a casa un podio di gran qualità, oltre anche alla Maglia Bianca di miglior giovane. Può crescere ancora vista l’età.
Damiano Caruso, voto 7,5: un Giro in costante difesa per il siciliano che ha trovato però una quarta piazza di assoluto valore. Per lui equivale al podio di due anni fa, visti i rivali che si ritrova davanti, non possiamo che essere d’accordo.
Thibaut Pinot, voto 8: lotta, combatte, va in fuga, bisticcia con tanti rivali ma alla fine, all’ultimo anno da professionista, si toglie una doppia gioia. Il successo di tappa non arriva, c’è però la quinta piazza in classifica generale e la Maglia Blu di miglior scalatore.
Filippo Zana, voto 8: ha veramente onorato al meglio la sua maglia Tricolore. Protagonista, sia con la squadra, che a livello individuale, trova una gran vittoria di tappa in montagna e fa ben sperare per il futuro.
Jonathan Milan, voto 9: nessuno se lo sarebbe mai aspettato a questi livelli. È stato di gran lunga il miglior velocista del Giro, ha vinto una tappa, ha trovato una serie di piazzamenti super e soprattutto si è portato a casa la Maglia Ciclamino. Lo aspettiamo, perché può farci sognare.
Alberto Dainese, voto 7,5: un Giro d’Italia di sofferenza per il velocista della DSM che però, appena trova l’occasione giusta, timbra il cartellino per la seconda volta in carriera nella Corsa Rosa.
Davide Bais, voto 8: la giornata che cambia una carriera. A Campo Imperatore i big si guardano, lui va in fuga e trova un successo che neanche poteva sognare, facendo esultare ovviamente la sua Eolo-Kometa.
Derek Gee, voto 9,5: il mezzo voto è solamente per la vittoria che sfuggita per un nulla. La vera sorpresa ed il vero protagonista di questo Giro, dall’inizio alla fine: il canadese appare dal nulla e trova quattro secondi posti di tappa, sei top-5, andando all’attacco praticamente ogni giorno. Secondo nella classifica a punti, secondo in quella dei GPM, è ovviamente il più combattivo. Ne sentiremo parlare.
Nico Denz, voto 9: un altro che nelle fughe ha dato spettacolo. Due vittorie in carriera, diventano quattro, visto che ne trova due in un solo Giro d’Italia. Vero e proprio colpaccio per la Bora-hansgrohe.
Mark Cavendish, voto 8: proprio all’ultima occasione il britannico trova la vittoria che tanto aspettava, per chiudere al meglio una carriera che sarà ricordata per sempre in questo sport.
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