All’indomani del risultato più prestigioso e del giorno più bello della sua carriera la ciclista vicentina stenta ancora a crederci del numero fatto ieri nella terza edizione femminile dell’”Inferno del Nord”. Il weekend pasquale in questo 2023 non potrà di certo dimenticarlo, e l’adrenalina e le emozioni a poco meno di ventiquattro ore di distanza sono ancora più che mai vive nell’anima e nel cuore di Katia.
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“Se alla partenza mi avessero detto che sarei salita sul podio della Parigi – Roubaix avrei pensato che è un pazzo solo a pensarci. Invece è andata così, non ci credo ancora e credo di vivere un sogno da cui non voglio svegliarmi” – ha detto la ciclista del Team Liv Racing-Teqfind. La sua Roubaix 2023 è partita in fuga con un bel gruppetto numeroso: “Abbiamo iniziato l’attacco in diciotto, poi fino ai primi settori di pavè siamo andate di comune accordo e il vantaggio era sempre più importante. Crederci? Dall’ammiraglia mi dicevano già ai -40 dall’arrivo che forse ce l’avremmo potuta fare, ma la Roubaix è una lotteria dove la fortuna è un fattore fondamentale. Non basta essere solo in ottima condizione ma devi stare lontana da tutti gli inconvenienti che capitano sul pavé, dai problemi meccanici agli incidenti e le cadute”.
Fondamentale per le fuggitive è stata la caduta del gruppo delle favorite a 37 chilometri dal termine, che ha permesso a Katia Ragusa e compagne di attacco di riguadagnare quanto bastava per non essere riprese, anche se nei dieci chilometri finali il gap era di soli dieci secondi. Poco prima, sul Carrefour de l’Arbre, le era caduta davanti Laura Tomasi, l’altra italiana (veneta come Katia) facente parte della testa della corsa fin dal chilometro zero: “Ho avuto i riflessi pronti mettendomi subito a destra evitando di finirle addosso. Sul pavè è sempre meglio avere una distanza di sicurezza che ti permette di restare fuori dai problemi. Posso dire che ieri è stata una di quelle giornate dove ti va tutto bene, nessuno può buttarti giù e se fosse, saresti comunque in grado di risalire in bici e tornare davanti.
I secondi subito dopo l’arrivo sono stati un mix di emozioni: “Non ci si può rendere conto di quello che abbiamo fatto, ci abbiamo creduto e ora mi godo questo secondo posto che per me vale come una vittoria. Di solito chi arriva secondo è il primo dei battuti, ma oggi questo pensiero non vale per me, sono veramente felicissima per il mio primo podio World Tour”. A San Giorgio di Perlena (Vicenza) la famiglia l’ha seguita in tv: papà e mamma sono fedelissimi al seguito di Katia nelle gare da lei disputate ma non erano in Francia per l’occasione. Al ritorno a casa ci sarà da festeggiare prima di ripartire per il Belgio e la Spagna dove Katia disputerà le prossime corse. Per lei ora sono in programma la Freccia Vallone mercoledì 19 aprile e la Vuelta dall’1 al 7 maggio.
A cura di Andrea Giorgini Copyright© InBici Magazine ©Riproduzione Riservata