Tanti anni in bicicletta, con la quale ha cominciato a correre per gioco da giovanissima ed è arrivata ad appenderla al chiodo a livello agonistico dopo aver vinto praticamente tutto: il Campionato del Mondo nel 2007 a Stoccarda, l’Europeo a Glasgow nel 2018, il Campionato Italiano nel 2019 in Abruzzo, un Giro delle Fiandre (sempre nel 2019), la Gand-Wevelgem 2018, la tappa del Giro Rosa 2017 a Polla, in Campania e molto altro ancora in una lunga lista di successi.
Questa è Marta Bastianelli, nata il 30 aprile 1987 a Velletri (Roma) e abruzzese d’adozione, dove vive insieme al marito ex corridore professionista Roberto De Patre e la loro bimba Clarissa. Marta terminerà la sua carriera al Giro Donne, che inizia il 30 giugno a Chianciano Terme (Siena) per terminare dopo nove tappe ed un giorno di riposo a Olbia, in Sardegna. Con il G.S. Fiamme Azzurre ha disputato la scorsa settimana il Campionato Italiano in linea a Comano Terme e per la sua ultima partecipazione alla rassegna tricolore la commozione è stata forte. Al Giro tornerà a gareggiare con il Team UAE-ADQ, con cui milita dalla scorsa stagione.
“Il ciclismo è parte della mia vita e le emozioni sono sempre tantissime” – racconta Marta – “continuerò a pedalare per rimanere in forma e lo seguirò da tifosa insieme alla mia bambina e a mio marito. Sono molto serena della scelta che ho fatto, nel mio futuro ci sarà la famiglia, un ritorno alla vita normale e con i valori e la consapevolezza che lo sport mi ha dato”.
Quali sono i cinque momenti che ricordi più serenamente nella tua carriera?
“Le mie vittorie al Mondiale 2007, all’Europeo, al Campionato Italiano e al Fiandre, insieme a quella di Elisa Balsamo a Lovanio 2021 dove ho fatto parte della Squadra Nazionale Azzurra. Quella dei Campionati Europei a Glasgow è stata una rivincita dopo varie vicissitudini in cui sono stata coinvolta in precedenza. A qualcuno sembravo già “vecchia” ma ho dimostrato tutta la mia forza. Il Campionato Italiano che ho vinto in Abruzzo è stato organizzato da noi, sulle strade di casa nella zona di Notaresco (Teramo), però non è facile vincerlo nonostante lo si corra sulle strade che fai tutti i giorni per allenarti. Quando Elisa ha vinto il Mondiale ero davvero felice con tutta la squadra, siamo state molto unite e compatte fino alla fine”.
Nella tua lunga carriera ci sono state tantissime compagne di squadra, con chi ti sei trovata meglio? “Ho legato molto con tutte, ad inizio carriera ho ottenuto i consigli giusti dalle mie capitane dell’epoca e li ho trasmessi alle compagne più giovani di me che sono state in squadra negli anni più recenti. Ho lavorato tanto con Anna Trevisi prima in Alé – Cipollini ed ora in UAE – ADQ, poi Soraya Paladin, Erica Magnaldi, Ane Santesteban, Mavi Garcia, poi più recentemente sono arrivate Silvia Persico, Chiara Consonni ed Eleonora Gasparrini. Forse sono un po’ “bacchettona” e precisa nel mio lavoro ma per il mio carattere mi sono trovata bene con tutte. Con Elena Cecchini, mia compagna nelle Fiamme Azzurre, abbiamo trascorso insieme anche le vacanze invernali. Avere una leader in camera non è semplice, le ho avute anche io ad inizio carriera; comunque spero di aver trasmesso alle mie compagne qualcosa da questo punto di vista. E’ bello essere considerata come una sorella maggiore”.
Adesso parte il Giro d’Italia, che cosa ti aspetti?
“Vorrei fare un bel Giro per il Team, focalizzando sui risultati che abbiamo in mente e poi avremo tutto il tempo per festeggiare. Finendo in Sardegna non è una location semplice, forse faremo un piccolo aperitivo in zona bus dove chi vorrà tra gli addetti ai lavori nel nostro ambiente potrà parteciparvi. Poi per la festa vera ci sarà tempo.”
Tua figlia Clarissa nel frattempo è diventata brava in bici!
“Ha trovato un ambiente tranquillo, neutro e le piace davvero tanto. Ha iniziato per gioco, come me, e si sta divertendo moltissimo, che è importantissimo”.
Le emozioni nella carriera di Marta non sono ancora finite.
A cura di Andrea Giorgini Copyright© InBici Magazine ©Riproduzione Riservata
Brava campionessa sportiva e grande donna, lo posso dire. non so quante volte lo massaggiata, al giro Olanda, nella nazionale, brava