Merckx ricorda Van Looy: “Un grande campione”

Il mondo del ciclismo ha dato l’addio a una delle sue più grandi icone, Rik Van Looy, scomparso questa settimana all’età di 90 anni. Soprannominato “L’Imperatore di Herentals”, Van Looy ha segnato un’epoca indimenticabile del ciclismo, conquistando nella sua illustre carriera sette tappe al Tour de France, dodici al Giro d’Italia e ben diciotto alla Vuelta a España, oltre a numerosi successi nelle classiche più prestigiose.

L’eredità e l’influenza di Van Looy sul ciclismo belga sono senza pari. È stato il primo corridore nella storia a vincere tutte e cinque le Classiche Monumento, un’impresa che sottolinea la sua straordinaria versatilità. Il suo palmarès include tre Parigi-Roubaix, tre Giri delle Fiandre, due Milano-Sanremo, due Liegi-Bastogne-Liegi e una vittoria al Giro di Lombardia, oltre a due titoli mondiali conquistati nel 1960 e 1961.

Come segnalato da gva.be, Eddy Merckx, considerato il più grande ciclista della storia, ha parlato con profonda ammirazione dell’eredità di Van Looy: “È stato uno dei migliori corridori belgi di sempre. Era un grande campione e un grande avversario. La sua forza di volontà e la sua determinazione a vincere sono cose che porterò sempre con me. La sua capacità di leggere la corsa e il suo istinto da finisseur erano straordinari.”

Roger De Vlaeminck, altro leggendario ciclista belga, ha condiviso le sue riflessioni con l’agenzia di stampa Belga, riflettendo sull’inevitabilità della perdita: “Tutti dobbiamo morire, ma è sempre uno shock quando qualcuno che conosci viene a mancare”, ha detto il 77enne De Vlaeminck. “Rik Van Looy aveva quattordici anni più di me. Avrebbe compiuto presto 91 anni. Ha rappresentato un’era d’oro del ciclismo belga e la sua influenza si sente ancora oggi.”

Tom Boonen, che ha spesso espresso la sua ammirazione per Van Looy, ha ricordato un recente momento condiviso con il grande campione: “Non avevo idea che non stesse più così bene. L’anno scorso sono andato a cena con lui per il suo 90° compleanno. È stata una serata super divertente, era ancora mentalmente lucido al 100%. Chiunque a quell’età firmerebbe per essere così. Mi ha raccontato storie incredibili delle sue vittorie e del ciclismo di un’epoca che non tornerà più.”

Van Looy era famoso anche per la sua squadra, soprannominata “The Red Guard” per il colore delle loro maglie. Questo gruppo di corridori fedeli lo supportava in ogni corsa, contribuendo a molte delle sue vittorie più significative. Il suo stile di corsa aggressivo e la capacità di dominare sia le corse di un giorno che le grandi corse a tappe lo hanno reso un modello per le generazioni future.

Patrick Lefevere, manager della Soudal Quick-Step, ha sottolineato l’importanza di Van Looy per il ciclismo belga: “Era un’icona che ha contribuito a costruire la grande tradizione del ciclismo nel nostro paese. La sua influenza si estende ben oltre i suoi successi in bicicletta. Ha ispirato generazioni di corridori e ha contribuito a definire lo stile aggressivo che caratterizza ancora oggi il ciclismo belga.”

Rik Van Looy è stato un pioniere del ciclismo belga, ispirando generazioni di corridori con la sua abilità, resistenza e instancabile ricerca della vittoria. I suoi contributi allo sport, il suo carisma e la sua presenza più grande della vita non saranno mai dimenticati, e il mondo del ciclismo piange la sua perdita mentre celebra l’incredibile eredità che lascia. La sua storia rimarrà per sempre impressa negli annali di questo sport, come esempio di dedizione, passione e eccellenza sportiva.

A cura della redazione di Inbici News24
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