Parla kazako (a distanza di dieci anni dal titolo di Alexey Lutsenko) il Mondiale di ciclismo per gli uomini under 23. Uno scatenato Yevgeniy Fedorov è riuscito a portare a casa il successo in quel di Wollongong andando all’attacco nel finale ed imponendosi in una volata a due.
Sei corridori sono andati all’attacco nella prima fase di gara: Fabio Van Den Bossche (Belgio), Hannes Wilksch (Germania), Petr Kelemen (Repubblica Ceca), Mathis Le Berre (Francia), Fabian Weiss (Svizzera) e Fran Miholjevic (Croazia). Squadre di livello, dunque la Gran Bretagna e anche l’Italia si sono dovute prendere la responsabilità di inseguire.
Scatti e controscatti in gruppo, davanti anche la fatica si è fatta sentire e sono rimasti in tre all’attacco: La Berre, Wilksch e Van den Bossche. Nel frattempo, sulla penultima ascesa di giornata, Nicolò Buratti e Lorenzo Milesi si sono mossi assieme ad un drappello e, in vista del traguardo, si è raggruppato il plotone.
Nell’ultima tornata sono riusciti ad evadere Yevgeniy Fedorov (Kazakistan), Alec Segaert (Belgio) e Mathias Vacek (Rep. Ceca), con il transalpino Mathis Le Berre (Francia) che a fatica ha provato a rimanere attaccato. Vacek e Fedorov hanno fatto il vuoto sull’ultima salita, ma il gruppo con i francesi scatenati è riuscito ad avvicinarsi, salvo poi lasciare nuovamente spazio senza trovare l’accordo per l’inseguimento.
Volata a due, con Fedorov che ha dominato nettamente su Vacek, mentre a pochi secondi è giunto il gruppo regolato dal campione del mondo a cronometro Søren Wærenskjold. Quarto Madis Mihkels, poi Olav Kooij. Lontanissimi gli italiani, che, dopo essere stati attivi nella prima parte, sono crollati sul finale e non hanno avuto le energie per restare nel gruppo dei migliori.
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